Un secolo fa, nella primavera del 1921, una spedizione britannica lascia le piantagioni di tè di Darjeeling, in India, per dirigersi verso la base della montagna più alta del mondo, l’Everest. Da quel momento il colosso himalayano sarà teatro di una serie di vicende che rimarranno scolpite nella storia dell’alpinismo: dalla scomparsa di Mallory e Irvine nel 1924 (riuscirono ad arrivare in cima?) alla prima ascensione da parte dello sherpa Tenzing Norgay e del neozelandese Edmund Hillary nel 1953.
Dalla prima salita senza bombole di ossigeno di Reinhold Messner e Peter Habeler nel 1978 e la prima solitaria dello stesso Messner nel 1980, anno in cui una spedizione polacca compì la prima salita invernale, al fenomeno delle spedizioni commerciali dei nostri giorni, che vede centinaia di persone, anche senza alcuna esperienza alpinistica, pagare cifre altissime per raggiungere la cima, accompagnati passo passo dagli sherpa d’alta quota nepalesi e dalla guide occidentali.
Stefano Ardito racconta in queste pagine l’affascinante, e in qualche caso tragica, storia dei cento anni di spedizioni alla montagna più alta della Terra.
Una storia fatta di coraggio, intelligenza, paura, solidarietà, ma anche di tanti altri aspetti, dall’evoluzione tecnologica delle attrezzature alle trasformazioni geopolitiche che hanno influito sull’alpinismo e sulla modo di affrontare la montagna.
Everest
di Stefano Ardito
Laterza
20 euro