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Lunedì 25 novembre 2024

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“Costi di mantenimento elevati e poco turismo, una situazione drammatica”

Il rinvio dell'apertura degli impianti di risalita pesa anche su ristoranti, hotel e rifugi. La testimonianza dell'amministratore dell’Hotel Reale Nivolano Spa di Lurisia

La Guida - “Costi di mantenimento elevati e poco turismo, una situazione drammatica”

Lurisia – “La situazione è drammatica. Il prolungamento dello stop per gli impianti di risalita unito al divieto di spostamento tra regioni ci fa temere il peggio anche sia come centro benessere che come struttura ricettiva e ristorante, abbiamo bisogno del turismo per sopravvivere – afferma Aurelio Bertolino, amministratore dell’Hotel Reale Nivolano Spa -. Nel nostro settore per lavorare serve programmazione. Il centro benessere ha costi di mantenimento molto elevati, solo riscaldare la piscina costa circa 500 euro al giorno e non potendoci permettere di aprirla solo un giorno ogni tanto, quest’inverno per la prima volta dopo undici anni abbiamo spento l’impianto del tutto. È stata una decisione sofferta e difficile, gli scorsi anni nelle festività di Natale eravamo sempre pieni. In questo periodo invece gli ospiti sono pochissimi vista la situazione. 

Il 1° febbraio siamo ripartiti come hotel, ristorante e centro estetico ma in seguito alla decisione di non far ripartire la stagione sciistica mi chiedo se sia stata la decisione giusta. Il cambio di rotta del Governo ci ha spiazzati e anche fatto perdere la speranza di riuscire a ripartire. 

Nel weekend di San Valentino abbiamo lavorato bene e nel rispetto della normativa che attualmente ci permette di ospitare dalle 14 persone dell’intima sala “La Taverna” alle circa 70 persone della rinnovata sala “E.Avigdor”. Nel periodo pre Covid la capienza era totalmente diversi. Nonostante i numeri ridotti, far rientrare alcuni dipendenti e collaboratori è un gesto importante in questo periodo. Alcuni li abbiamo contattati all’ultimo quando abbiamo visto le prenotazioni crescere, ma per fortuna sono stati tutti disponibili e flessibili. Una parentesi come questa però non basta per mandare avanti una struttura come la nostra che ha alle spalle mesi e mesi di chiusure. 

Va bene fare dei sacrifici e attenersi alle regole ma serve che queste siano chiare e arrivino nei tempi giusti, non a ridosso delle scadenze. Siamo stanchi e molto preoccupati di questa situazione di cui non riusciamo ad intravedere una fine”. 

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