Cuneo – L’ex vicesindaco Giancarlo Boselli interviene nel dibattito in merito alla situazione critica dell’area del Piazzale della Libertà e Movicentro, corso Giolitti, corso IV novembre, corso Dante, via Pellico, via Meucci, vie e aree limitrofe con un dossier di quattro pagine consegnato nella giornata di mercoledì 10 febbraio al sindaco, Federico Borgna.
“La mancanza di risposte soddisfacenti ed efficaci al fenomeno migratorio – scrive Boselli – ha prodotto su questa parte della città una serie di gravi problematiche che, se non saranno affrontate con energia e decisione dal punto di vista sociale e assistenziale e della sicurezza, si aggraveranno nella prossima primavera e nell’estate quando il lavoro stagionale in agricoltura farà aumentare le tensioni”.
Boselli sottolinea “l’insufficienza di posti per il ricovero notturno per le persone senza dimora” e la situazione dell’area di via Pellico, dove “alcune panchine sono diventati punti fissi di ritrovo e iniziative che appaiono forse non sempre lecite, così come nel primo tratto di corso Giolitti e corso Dante e in via Meucci dove si sono verificate liti e risse. Alcuni abitanti del quartiere che si sono permessi di protestare, oltre ad essere stati trattati a male parole, hanno rischiato di essere aggrediti. Urla e schiamazzi si ripetono costantemente nelle ore serali”.
Da più parti sono stati richiesti interventi al Comune e alle forze dell’ordine, anche nell’ultimo consiglio comunale e dal comitato di quartiere Cuneo Centro.
“Il ruolo del Comune è stato fino ad oggi molto carente – sottolinea Boselli – da un punto di vista socio assistenziale e sembra incapace di individuare nuove risorse necessarie a implementare progetti utili. Il Sindaco ha annunciato l’assunzione di 7 nuovi agenti ma i tempi sono ancora lunghi, così per le telecamere in corso Giolitti, via Pellico e Meucci per le quali sembra che solo il 1° marzo sarà scelto il vincitore dell’appalto”.
Tra le proposte dell’ex candidato sindaco ci sono la richiesta della “presenza di mediatori sociali ed educatori di strada richiesti dal quartiere e risposte a esigenze immediate di sicurezza. Occorrerebbe da subito, almeno fino a quando interventi sociali più efficaci non saranno realizzati, una presenza continua, fisica, nella zona, coordinata tra le forze dell’ordine. È necessario un servizio interforze quotidiano di pattuglia di due agenti a piedi sul territorio per almeno sei mesi consecutivi. È l’unica scelta efficace e utile in attesa della soluzione presidio. Inoltre servirebbe una attività di investigazione efficace per far emergere le situazioni più gravi che non spetta certo ai cittadini indagare. I cittadini hanno forte rispetto per le forze dell’ordine della città ma le vogliono sentire vicine e presenti a loro dove c’è più bisogno”.