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Lunedì 23 dicembre 2024

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Botte di capodanno, a processo per un litigio con lesioni a Limone

L'episodio vide coinvolti due giovani residenti in Liguria: tra soldi e marijuana, una dinamica da chiarire

La Guida - Botte di capodanno, a processo per un litigio con lesioni a Limone

Limone Piemonte – Un litigio scaturito da un cambio di denaro utilizzato per l’acquisto di due sigarette di marijuana è all’origine del processo per lesioni in cui è imputato M. F., un giovane di origine marocchina e residente a Sanremo, che la notte di capodanno del 2018 a Limone avrebbe picchiato un giovane connazionale residente a Bordighera. Quest’ultimo, nel tentativo di sottrarsi ai colpi, scivolò a terra sull’asfalto ghiacciato, sbattendo la faccia contro il marciapiede e rompendosi tre denti.
Non è emerso con chiarezza chi avesse dato inizio alla discussione, dal momento che in tribunale i due ragazzi hanno fornito al giudice versioni diametralmente opposte sull’accaduto. La vittima aveva infatti raccontato che quella sera dopo la mezzanotte, il suo gruppo aveva incontrato quello dell’aggressore, “uno dei miei amici aveva chiesto al loro gruppo se potevano cambiare una banconota da 50 euro ma gliene avevano dati in cambio solo 30. Hanno discusso e io ho cercato di evitare che il tutto degenerasse perché conoscevo di vista F. M. e sapevo che era un tipo aggressivo”.
Secondo l’imputato invece era stato un suo amico a chiedere due sigarette di marijuana all’altro gruppo e a non aver ricevuto il resto dei 50 euro che aveva pagato. Dopo una prima discussione i due si sarebbero rivisti più tardi all’uscita di un locale in pieno centro e lì sarebbe avvenuta l’aggressione.
Alla versione fornita dalla vittima ha ribattuto l’imputato: “Io non l’ho neanche toccato, lui voleva colpirmi, mi sono scansato e lui è scivolato a terra”.
Per l’imputato l’accusa ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione, mentre la difesa ha chiesto l’assoluzione stante le contraddizioni emerse nelle deposizioni dei testi di accusa.
Prima di decidere il giudice ha quindi chiesto che venga ascoltato una ragazza presente ai fatti che però non era stata citata e la cui testimonianza potrebbe contribuire a chiarire la dinamica dell’aggressione.

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