Roaschia – Nei piccoli centri della nostra provincia, l’emergenza sanitaria ha fatto emergere criticità e nuove povertà con cui ancora oggi ci troviamo a fare i conti. In prima linea, impegnati a gestire l’emergenza e allo stesso tempo a mantenere l’ordine e la sicurezza, gli enti locali. Sindaci e amministratori si sono trovati catapultati nell’emergenza, a volte senza strumenti per affrontarla e nell’occhio del ciclone ad ogni uscita di nuove disposizioni e regole.
“Fondamentale per gestire questi 12 mesi di emergenza Covid è stata la presenza in paese di un esercizio al dettaglio, che prima aveva chiuso e che ha riaperto durante il nostro primo mandato – spiega il sindaco di Roaschia Bruno Viale -. Avere un alimentare è stato fondamentale soprattutto durante il primo lockdown, quando le persone non potevano più uscire dal Comune. Per tutti i generi che mancavano, come i farmaci, ci siamo strutturati per evitare troppi spostamenti ed effettuato consegne grazie alla collaborazione del gestore del negozio, dei volontari della Protezione Civile e del vice sindaco. In quest’anno il Comune è diventato sempre di più un punto di riferimento per il cittadino perché la confusione era tanta”.
E per il futuro? “Adesso il nostro compito è trovare il modo di dare una mano a chi non ha un lavoro stabile e che in questi mesi ha patito di più, alle famiglie in difficoltà”.
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