Cuneo – “Non siamo contenti di come stanno andando le cose, ma capiamo benissi- mo che non si poteva fare molto diversamente. Non vorrei che si scambiasse il nostro malcontento, quello di una categoria che è stata davvero la più colpita dalla pandemia, per inettitudine” così Marco Bertorello racconta un anno da ristoratore ai tempi del Covid 19. Da marzo 2020 a febbraio 2021 l’Osteria “Senza Fretta” in via Dronero, a Cuneo, di cui Marco è titolare, è stata aperta, con la possibilità di servire i clienti ai tavoli, circa 5 mesi.
“A Natale e Capodanno l’asporto è andato benissimo. Per il resto abbiamo cercato di farlo in maniera intelligente, può funzionare un po’ nei week-end, per questo lo stiamo proponendo così, ma diversamente non va”.
Prospettive per il futuro? “Penso che fino ad aprile o maggio continuerà così, poi magari le temperature e il vaccino contribuiranno a far migliorare la situazione e speriamo che dall’estate si possa lavorare di nuovo un po’, poi forse dall’autunno possiamo sperare in una qualche parvenza di normalità. Non mi interessa se ci faranno lavorare con la mascherina cucita sul- la faccia. L’importante è lavorare”.
I cosiddetti “ristori” del governo vi hanno dato un po’ di ossigeno? “Gli aiuti sono arrivati e devo dire che sono anche stati tanti soldi, ma purtroppo non bastano per quanto la nostra categoria è stata messa in ginocchio. Per i dipendenti c’è la cassa integrazione, ma sappiamo bene che anche quella non può bastare”.
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