Torino – È stato presentato oggi pomeriggio, giovedì 4 febbraio, dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dall’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, il piano regionale vaccinale. Sono quattro le fasi di vaccinazione previste nella nostra Regione che però, visto l’utilizzo di diversi vaccini in base alla fascia di età, non seguiranno solo un ordine prioritario ma si dovranno necessariamente attenere alla disponibilità delle dosi.
Fase 1
La fase 1, in parte già in corso, è articolata su tre filoni e prevede la somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna.
La fase 1/A, indirizzata ai dipendenti del sistema sanitario e ad ospiti e operatori delle Rsa, è in corso e si dovrebbe concludere il 21 febbraio. Considerata la probabilità di nuove assunzioni e trasferimenti del personale sanitario e dell’ingresso di nuovi ospiti nelle Rsa, continuerà anche successivamente.
La fase 1/B, dedicata a coloro che svolgono professioni sanitarie o operano in ambito sanitario (odontoiatri, farmacisti, veterinari, biologi, chimici, fisici, psicologi, ostetriche, tecnici di radiologia medica, di riabilitazione e prevenzione, informatori farmaceutici), è già partita e si dovrebbe concludere il 15 marzo.
La fase 1/C, che sarà finalizzata alla vaccinazione degli over80 esterni alle Rsa, dovrebbe iniziare il 21 febbraio. Sarà la struttura ospedaliera territoriale a contattare i pazienti interessati secondo un ordine di priorità che verrà comunicato dai medici di base sull’apposita piattaforma. La somministrazione delle dosi sarà a cura dei medici di famiglia (anche se non necessariamente tutti saranno assistiti dal proprio) e avverrà in uno dei 60 centri vaccinali piemontesi messi a disposizione dalle aziende ospedaliere. Luogo, giorno e orario saranno comunicati telefonicamente, tramite sms o lettera; in caso di pazienti allettati il vaccino sarà somministrato a domicilio da personale medico o infermieristico mentre i pazienti con problemi di deambulazione potranno essere assistiti e trasportati al centro vaccinale grazie alla collaborazione della Protezione Civile. In occasione della somministrazione saranno poi comunicati data e luogo del richiamo.
Gli over80 ancora da vaccinare in Piemonte risultano (al 3 febbraio) 358.242 di cui 30.959 nell’Asl Cn1 e 13.372 nell’Asl Cn2.
I punti vaccinali in provincia di Cuneo saranno 8, 6 per l’Asl Cn1 (poliambulatorio di via Carlo Boggio a Cuneo, poliamulatorio Asl a Saluzzo, centro prelievi Asl a Savigliano, poliambulatorio a Fossano, centro prelievi a Mondovì, centro prelievi a Ceva) e 2 per l’Asl Cn2 (Casa della Salute di Alba e Casa della Salute di Bra).
Per ogni inoculazione, secondo l’accordo nazionale stipulato con i medici di base, ad essi spetteranno 6,16 euro per ogni dose somministrata.
Fase 2
La fase 2 sarà indirizzata agli over 60, a soggetti fragili, a soggetti a rischio, e al personale scolastico ad altra priorità. Partirà al termine della fase 1/C ma come ha spiegato Icardi “con beneficio di inventario e sperando che le dosi arrivino nei tempi preventivati”. Anche in questo caso saranno infatti utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna.
Fase 3
La fase 3 prevederà l’utilizzo del vaccino Astra Zeneca e pertanto potrà partire già l’8 febbraio (quindi parallelamente alla fase 1 e cronologicamente precedente alla fase 2) ma solo per le persone over55 e in particolare: personale scolastico, servizi essenziali, forze dell’ordine, forze armate, carceri, luoghi di comunità, persone per pluripatologie moderate.
Le prima saranno le forze dell’ordine in quanto dispongono di personale sanitario interno che prevede la possibilità di autosomministrazione. Contemporaneamente la raccolta delle pre adesioni da parte del personale scolastico tramite piattaforma dedicata per poi iniziare la somministrazione delle dosi allo stesso dal 15 febbraio.
Fase 4
Dedicata alla popolazione rimanente, la fase 4 resta ancora da definire sulle indicazioni della struttura commissariale Arcuri. Prevede la somministrazione di Astra Zeneca e altri vaccini.
“Un piano complesso che ha l’obiettivo, già con la fase 1 e 3, di ridurre la letalità e limitare la diffusione del contagio” ha spiegato il presidente Cirio. Per la fase 2 e 4 al problema dell’approvvigionamento dei vaccini potrebbe aggiungersi una mancanza di personale ma “secondo le previsione comunicate da Arcuri, nel mese di febbraio dovrebbero essere destinate alla campagna vaccinale regionale 181 nuove risorse tra personale medico e infermieristico”.