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Domenica 22 dicembre 2024

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Resistenza e lesioni al capotreno, condannato un giovane

Nel giugno 2018, un episodio sul convoglio con obbligo di scendere a Cavallermaggiore

La Guida - Resistenza e lesioni al capotreno, condannato un giovane

Cavallermaggiore – Sul treno che da Ventimiglia tornava verso Torino, il 10 giugno 2018, c’erano alcuni ragazzi che creavano disturbo agli altri passeggeri. Uno di questi in particolare aveva sparato un proiettile di plastica addosso a una ragazza che quindi si era rivolta al capotreno. Alla fermata di Cavallermaggiore il gruppo era stato fatto scendere e uno dei ragazzi, nel tentativo di non essere identificato, aveva dato un pugno al capotreno ed era fuggito. La ragazza che li aveva segnalati al capotreno aveva anche realizzato un video sul treno e quando qualche giorno dopo rivide casualmente il giovane in via Garibaldi a Torino chiamò subito i Carabinieri che procedettero con la denuncia. Ora S. R. è imputato al tribunale di Cuneo con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Ascoltato dai militari, il ragazzo ha confermato i fatti sostenendo però che le cose erano andate diversamente da come denunciate alle forze dell’ordine. Secondo l’imputato, era stata la ragazza a riscaldare gli animi gettando dal finestrino una palletta con cui lui stava giocando e poi aveva iniziato a fare riprese col cellulare anche se lui le aveva detto di smetterla. Secondo l’imputato anche il capotreno non avrebbe fatto niente per interrompere quella registrazione. L’accusa, ritenuti provati i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ha chiesto la condanna a un anno di reclusione. La parte civile si è associata nella richiesta di condanna e per il risarcimento del danno, dal momento che non c’era stato neanche un tentativo di risarcimento. La difesa ha invece sottolineato il fatto che alla ragazza non sia stato contestato il reato di lancio di oggetti pericolosi e il fatto che il capotreno non si sia adoperato per far smettere le riprese ai danni di un privato cittadino. Per questo ha chiesto l’assoluzione. Il giudice ha accolto la richiesta dell’accusa condannando il giovane a sei mesi di reclusione e al risarcimento di 500 euro per il capotreno.

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