Valle Grana – “Secondo il Codice Ateco come guide possiamo lavorare, però c’è un dato di fattibilità: se non sappiamo se i clienti possono venire perché magari rischiano la multa perché lo spostamento non è considerato un ‘motivo di necessità’, come posso organizzare qualcosa?”. Esterna dubbi e preoccupazioni per una stagione non ancora partita, Roberto Ribero, guida ambientale-escursionistica e membro del gruppo EmotionAlp che opera in Valle Grana. “Noi abbiamo deciso di aspettare perché rischiamo di creare più problemi e confusione che altro. In uno scenario del genere come si fa, prepariamo un calendario, lo mettiamo online e poi dobbiamo toglierlo, che senso ha? Noi non abbiamo competenze sanitarie per dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma onestamente non capiamo quale grado di pericolo ci sia ad andare a fare una ciaspolata, soprattutto con un numero limitato di persone. Organizzando un gruppo di massimo dieci persone è impossibile contagiarsi, con le ciastre ai piedi si cammina già più lontano uno dall’altro rispetto al normale e poi ci sono le guide che posso controllare e possono imporre di mettere la mascherina quando ci si ferma per parlare. Per le prime settimane di febbraio avevano prenotato due gruppi di escursionisti francesi, ma organizzare un soggiorno per venti persone richiede tempo e come si può fare se il rischio è di programmare e poi dover far saltare le vacanze alle persone a pochi giorni dalla partenza perché abbiamo di nuovo cambiato regole? Quello che da più fastidio è l’incoerenza dei provvedimenti e l’incertezza, in Francia emettono misure che rimangono in vigore per almeno un mese, noi ogni settimana cambiamo. Chi decide probabilmente non ha la minima idea di cosa siano le nostre attività, speriamo solo che superato l’inverno ci sia un piano di gestione dell’emergenza che guardi a più a lungo termine, almeno a tutta la stagione estiva perché altrimenti addio programmazione”.