I fatti risalgono all’ottobre del 2019 quando P.M. un 50enne di origini siciliane, venne informato dalla cooperativa che il suo contratto di 10 mesi non sarebbe stato rinnovato. Appena ricevuta la notizia l’uomo avrebbe detto ai suoi datori di lavoro “mi mettete nella condizione di… ritirarmi in cappuccio” ( espressione che significa delinquere). Uscito dalla sede dell’azienda, l’uomo andò col collega, G.P., coimputato nel processo, a prendere pizze e birre e insieme tornarono davanti ai cancelli della ditta. Dopo aver mangiato P.M. prese dall’auto di G.P. una tanica di benzina e provò a dar fuoco ai furgoni della Proteo ma non ci riuscì e quindi andò a comprare altri 5 euro di benzina ad un distributore. Il secondo tentativo effettivamente andò a segno e i due furgoni andarono distrutti
Per i due imputati che hanno chiesto il rito abbreviato l’accusa ha chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi per P.M. l’autore materiale degli incendi, e a dieci mesi per G.P. che aveva supportato l’amico consapevole delle sue intenzioni. La difesa di P.M. ha sottolineato l’ammissione di responsabilità dell’imputato e ha chiesto il minimo della pena. La difesa di G.P. ha evidenziato invece che l’uomo, molto più anziano del collega, lo aveva più volte raccomandato di non fare stupidaggini. Il giudice ha condannato P.M. a 6 mesi di detenzione e G.P. a 2 mesi convertiti in 10 mesi di libertà controllata. P.M. dovrà anche risarcire 15mila euro alla cooperativa.