Savigliano – Si è concluso al tribunale di Cuneo il processo a C. O., accusato della ricettazione di una bicicletta e di un telefono cellulare. Mentre passeggiava nei pressi della stazione di Savigliano nel novembre 2018, il giovane nordafricano era stato notato da un altro ragazzo perché la sua bicicletta era identica a quella che pochi giorni prima era stata rubata a un suo amico. “L’ho riconosciuta perché era particolare – aveva riferito in aula l’amico del derubato -, bianca e rossa col sellino nero. L’uomo ha cercato di spingermi via ma io ho fatto la foto e l’ho mandata al mio amico che è arrivato dopo poco”.
Dall’intervento dei Carabinieri è emerso che C. O. aveva acquistato quella bicicletta pochi giorni prima pagandola 25 euro. Nella sua tasca venne trovato anche un cellulare risultato rubato quattro anni prima dallo spogliatoio di un’associazione di canottaggio. Anche in questo caso il ragazzo dichiarò di averlo acquistato a Porta Palazzo per 95 euro. Nella sua richiesta di condanna il pubblico ministero ha evidenziato che per entrambi i casi era stata dimostrata la consapevolezza da parte di C. O. della provenienza illecita degli oggetti acquistati, e per questo ha chiesto la condanna a otto mesi.
La difesa ha invece sottolineato che il prezzo degli oggetti era assolutamente plausibile, trattandosi di una bicicletta usata e di un telefono ormai datato. Anche per il giudice si è trattato di un incauto acquisto e dopo aver derubricato il reato, ha condannato l’imputato a 60 euro di multa.