Dall’altra parte del mondo arriva l’aggiornamento di Giulia Parola, 38 anni, che vive in Brasile a Rio de Janeiro: “Non siamo mai usciti dalla prima ondata! La situazione nelle grandi città è sempre critica, i letti negli ospedali sono sempre pieni e ci sono liste d’attesa. La curva è risalita, siamo a più di 1.000 morti al giorno. C’è stato un peggioramento nelle ultime settimane e la situazione peggiorerà ancora a causa delle feste di Natale perché non c’è stato nessun decreto come in Italia che abbia regolato gli spostamenti. Solo i grandi eventi sono annullati, ma nonostante questo le feste ci sono comunque. Devo dire che qui la situazione è come se fosse normale, in alcune città come Sao Paolo gli orari dei negozi sono stati cambiati. È molto raro che la gente rimanga in quarantena e i bar ristoranti e negozi sono aperti. Il virus sta circolando senza barriere, e questo è un risultato delle poche misure che sono state prese e mantenute nel tempo. Nello stato di Rio de Janeiro un mese fa il governatore è andato in prigione per corruzione, per appalti irregolari per apparecchi respiratori, e il sindaco di Rio de Janeiro due settimane fa è stato arrestato e ora è sotto processo. Quindi lo Stato è un po’ lasciato a sé stesso! La notizia di questa settimana è che un laboratorio brasiliano (in collaborazione con un Istituto cinese) ha concluso un vaccino che sarà approvato entro breve e a quanto pare è efficace. Si comincia quindi a organizzare la campagna di vaccinazione. E una seconda istituzione di Rio de Janeiro in collaborazione con Oxford sta per far convalidarne un altro. Con questi due vaccini si riuscirebbe a produrne abbastanza per coprire la popolazione brasiliana. Io personalmente continuo a lavorare in casa, a fare lezioni in università a distanza”.