Cuneo – Non ha riscosso il successo auspicato, almeno in città, il progetto “Scuola Sicura”, lanciato dalla Regione Piemonte in occasione della ripresa dell’attività scolastica dopo le vacanze natalizie e del rientro in aula in presenza delle seconde e terze medie.
Agli studenti di queste classi si rivolge lo “screening modulare su cluster”, ossia l’indagine diagnostica condotta a rotazione su piccoli gruppi, ideato dagli epidemiologi e volto a monitorare e contenere la diffusione del virus nella scuola secondaria di primo grado. Il piano della Regione prevede che, a partire dall’11 gennaio e in prima battuta fino al 31 marzo, ogni settimana un quarto di ogni classe, ossia il 25% degli alunni, si sottoponga a tampone rapido e, qualora questo risulti positivo, a tampone molecolare, in uno dei 70 hotspot allestiti sul territorio piemontese. I test non possono, infatti, essere effettuati direttamente a scuola perché non vi è sufficiente disponibilità di personale, per cui le famiglie aderenti all’iniziativa (la partecipazione è volontaria) devono accompagnare il proprio figlio nei presidi deputati. Alla scuola l’onere di raccogliere le adesioni e di comunicare i dati degli alunni partecipanti alle Asl di competenza, che provvedono poi a fare le convocazioni. Il progetto parte, però, su una classe solo qualora vi aderisca il 50% degli allievi, quorum che nella maggior parte delle scuole o non è stato raggiunto o è stato conseguito con difficoltà.
Nel capoluogo, all’Istituto comprensivo Cuneo Corso Soleri, su 11 classi di 2ª e 3ª media distribuite nei due plessi di via Mazzini e di San Rocco Castagnaretta, il progetto sarà attivato su 2 sole classi, coinvolgendo 32 alunni.
All’Istituto comprensivo Cuneo Via Sobrero, nel plesso “Da Vinci”, su 8 classi lo screening si svolgerà in 3, mentre al comprensivo “Viale Angeli” in una sola classe su 10.
All’Istituto comprensivo Cuneo Oltrestura, nella scuola media “Franco Centro” di Madonna dell’Olmo, su 10 classi coinvolte l’indagine prenderà avvio in 3, interessando una quarantina di ragazzi.
Infine, l’Istituto comprensivo di Borgo San Giuseppe, nei cui plessi di Borgo Gesso e di Castelletto Stura, su 9 classi interessate lo screening sarà condotto in 3: su 83 studenti di 2ª media 11 hanno dato il consenso e su 101 di 3ª hanno aderito in 18.
Ad incidere sulla ritrosia delle famiglie a partecipare, presumibilmente, le difficoltà correlate ad accompagnare i propri figli agli hotspot, magari in orario di lavoro, e i timori connessi ai provvedimenti di quarantena e di isolamento che in caso di positività scatterebbero per i congiunti, interrompendone l’attività lavorativa in un momento già molto pesante per il sistema economico e produttivo.