Garessio – È firmato Giorgetto Giugiaro il progetto del nuovo ponte di Garessio. Giugiario, 82 anni, designer e imprenditore di fama internazionale è nato proprio a Garessio. Saranno gli studenti garessini a scegliere, tra due diverse versioni cromatiche, il volto finale del nuovo ponte che sostituirà quello storico, demolito lo scorso ottobre a poche settimane dall’alluvione che ha provocato l’esondazione del Tanaro, travolgendo il centro abitato di Garessio. Il ponte sul Tanaro, fiume che divide in due Garessio, venne inaugurato con il nome di Ponte Nuovo nel 1861, in sostituzione di una precaria struttura in legno destinata a cedere a ogni piena del Tanaro. Nella seduta del 24 novembre 1859 il Consiglio Comunale di Garessio, all’indomani di una violenta inondazione, invocò l’intervento del Governo per provvedere il paese di una struttura stabile così da evitare “di veder divisa e segregata la borgata del Ponte senza mezzi di accesso ai pubblici uffizi alla numerosa popolazione”. Per lungo tempo il Ponte Nuovo, intitolato in epoca più recente al generale degli Alpini ed ex sindaco di Garessio Mario Odasso, è stato l’unico collegamento tra le due parti del paese, palcoscenico di eventi e celebrazioni che hanno riunito generazioni di garessini.
A seguito degli straordinari eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre 2020 il Comune di Garessio ha commissionato a un team di ingegneri idraulici uno studio finalizzato a comprendere i rimedi da attuare per evitare le periodiche esondazioni del Tanaro. L’elemento di principale criticità è risultato essere il ponte Odasso, che agiva da diga facendo straripare il fiume nel paese. Il 30 ottobre scorso è iniziata la sua demolizione e, parallelamente, si è lavorato per una soluzione che ricollegasse le due sponde del fiume e riconnettesse i garessini alla loro borgata storica, dove si concentrano i principali servizi e le attività commerciali. Il 5 dicembre è stata inaugurata la passerelle provvisoria.
“Ho donato questo concept alla Città di Garessio su invito del sindaco, professor Ferruccio Fazio – spiega Giorgetto Giugiaro -. Mi sembrava doveroso contribuire alla mia città a cui sono da sempre legato. Il nostro progetto prevede un ponte a campata unica di moderna tecnologia, senza sostegni nell’alveo, sollevata il più sottile possibile per distanziarsi dai livelli delle acque riscontrati nei casi di piena. Il ponte è sorretto da un ampio e scenografico arco in legno lamellare che incorpora tiranti in acciaio. Gli elementi in legno traggono origine dalle risorse del territorio. L’arco ospita anche i sistemi di illuminazione sia per funzionalità che per resa estetica. Per continuità col contesto del centro storico la carreggiata e il camminamento sono piastrellati in porfido. Gli accessi al ponte sono ampi mentre a metà percorso la carreggiata si allarga per costituire uno spazio di sosta dotato di panchine: un nuovo luogo di futura aggregazione che possa favorire la rilassata fruizione del panorama. Per la parte cromatica sono richiamati i colori dello storico Ponte Odasso: il rosso dei mattoni passa al colore della struttura inferiore del ponte mentre il grigio della pietra è richiamato dalla colorazione dell’arco”.