Cuneo – Aveva scritto sulla sua pagina Facebook che avrebbe dato la fiducia al governo Conte, ma il tono non era molto convinto. Poi qualche giorno dopo ha ribadito che vorrebbe un Pd non subalterno a Conte. La cuneese Chiara Gribaudo è una di quelle parlamentari che in questi giorni sta “soffrendo” per la situazione politica del Paese, della maggioranza e del suo partito, il Pd, e a cui forse non dispiacerebbe un premier diverso. Sicuramente non inquadra Conte come “l’emblema dei progressisti italiani” e vorrebbe si puntasse di più su lavoro, giovani, scuola. E non a caso questa mattina, sabato 23 gennaio, è a protestare con altre donne in piazza Castello a Torino sui fondi e le iniziative per le donne nel Recovery Plan giudicati “insufficienti a garantire una vera svolta per l’uguaglianza di genere nel nostro Paese”. E aggiunge “Credo gli insoddisfatti nel Pd siamo più di quanti si creda”.
“Ci sono tanti modi di stare in maggioranza – ha detto la Gribaudo – a me piacerebbe un Pd non subalterno a Conte. Il governo deve affrontare le questioni più urgenti per il Paese: scuola e recupero formativo, lavoro per i giovani, salario minimo, politiche attive per guardare oltre il blocco dei licenziamenti.
Altrimenti la strada è corta… Ho votato la fiducia al governo Conte perché non è il momento di crisi al buio o di prove muscolari mentre gli italiani soffrono la crisi sanitaria ed economica.. ma spero in un governo che abbia uno scatto diverso, una capacità maggiore di affrontare i problemi, di dare risposte ai cittadini e di prepararsi all’attuazione del Recovery Plan”. E ancora su Conte “Nel suo discorso alla Camera il premier si è concentrato sulle tante cose fatte, sull’incomprensione di questa crisi e sulle tante cose da fare. Ho avuto l’impressione dalle sue parole, che dei tanti argomenti discussi dal Partito Democratico in questi giorni sia risaltato di più, per lui, la volontà di rompere con Italia Viva e Matteo Renzi perché giudicati inaffidabili, rispetto all’esigenza politica di uno sforzo rinnovato nell’azione di governo. Un’esigenza che sicuramente il premier sente, ma su cui avrei messo l’accento e su cui anche il mio Partito dovrebbe investire di più, perché la ritengo di maggior dignità e maggior valore. Ai leader in questo momento spetta la responsabilità di mettere il Paese avanti, rispetto allo scontro personale. Anche per questo mi auguro che da questi giorni esca una maggioranza politica, solida e coerente nello scrivere un nuovo patto di legislatura”.