Saluzzo – Si è concluso al tribunale di Cuneo il processo a I. M., giovane saluzzese accusato della ricettazione di un cellulare precedentemente rubato da due minorenni all’interno di uno spogliatoio del campo sportivo Damiano di Saluzzo. La sera del 4 marzo 2019, mentre i ragazzi del Saluzzo Calcio si allenavano, vennero rubati tre telefoni cellulari dai due minorenni, attualmente imputati al Tribunale per i minori di Torino. I ragazzi derubati chiamarono i Carabinieri che si misero alla ricerca dei ladri e della refurtiva. Circa mezz’ora più tardi, alle giostre di Saluzzo venne fermato I. M. che alla richiesta dei militari svuotò il marsupio in cui c’erano due telefoni, il suo e uno dei tre rubati. “Era nervoso e cercava di nascondere il marsupio – aveva riferito in aula il brigadiere che aveva fermato il ragazzo -. Il telefono che era stato rubato era in fase di ripristino, un’operazione che si fa quando si vogliono cancellare dati. A quel punto il ragazzo ha sbattuto il telefono a terra e lo ha calpestato”. Nella sua deposizione in aula, l’imputato ha rigettato l’accusa di ricettazione, dichiarando di aver trovato per terra il cellulare e di averlo spaccato davanti ai Carabinieri per un gesto di rabbia.
A conclusione dell’istruttoria l’accusa ha considerato provata l’accusa di ricettazione e ha chiesto una condanna a un mese e 100 euro di multa. La difesa ha contestato l’accusa di ricettazione sostenendo che nel dibattimento non era stata provata alcuna prova del fatto che il ragazzo fosse a conoscenza della provenienza delittuosa del cellulare. Il giudice ha accolto la tesi difensiva assolvendo il giovane per insussistenza del fatto (nella foto, Carabinieri di Saluzzo in un’immagine di repertorio).