Cuneo – “Ho comprato da lui tanti quadri per tanti anni poi però ho scoperto questa opera falsa, era una scultura. Un caso può succedere e abbiamo aggiustato la cosa, io gli ho ridato la scultura e lui mi ha dato un assegno e dei quadri che però andando a controllare, si è scoperto che erano falsi. Erano una decina”. È iniziata così la deposizione di Guglielmo Isoardi, imprenditore cuneese, che ha denunciato per truffa il consulente d’arte Fabrizio Quiriti per avergli venduto l’opera nota come “bronzo con i buchi” dell’artista Lucio Fontana, poi rivelatasi falsa. L’acquirente l’aveva pagata 25mila euro una decina di anni fa, ma quando si rivolse alla fondazione Fontana, gli venne detto che l’opera non era attribuibile al maestro e non avrebbe potuto venderla come tale. “Lui mi disse che mi avrebbe risarcito con 50mila euro – ha proseguito in aula la parte offesa – ma dato che non li aveva tutti subito, mi staccò un assegno da 25mila euro e mi diede una decina di quadri a garanzia del successivo pagamento”. L’accordo scritto risaliva all’aprile del 2016 e sarebbe scaduto nel novembre successivo. Trascorso quel termine, l’acquirente scoprì che l’assegno era non coperto e i quadri dati in garanzia erano falsi. Di qui la denuncia contestata al consulente d’arte con l’aggravante del danno economico. Sulle capacità di intenditore della parte offesa si è soffermata la difesa dell’imputato, che ha sottolineato come nell’arco della lunga conoscenza tra i due, l’imprenditore avesse acquistato dall’attuale imputato opere di artisti come Picasso, de Chirico, Warhol, Morandi e altri ancora, di valore superiore alla falsa scultura oggetto del processo. L’udienza è stata rinviata al 19 gennaio per il proseguimento dell’istruttoria.