Bernezzo – Nei giorni in cui si guarda con perplessità e speranza al ritorno in aula per tanti ragazzi, c’è chi guarda più avanti ed esprime preoccupazione per la futura organizzazione dell’orario di lezione: per la scuola media di Bernezzo, un gruppo di genitori (in una lettera con 72 firme) sottolinea perplessità e criticità per il nuovo orario ipotizzato per cinque giorni la settimana a partire dal prossimo anno scolastico. Ecco il testo della missiva diffusa dai genitori.
“Scriviamo in qualità di genitori di alunni della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo “Duccio Galimberti” di Bernezzo. Abbiamo ricevuto in questi giorni la circolare n. 20 del 29 dicembre 2020 in cui, tra le altre cose, veniamo informati sulla decisione presa dal Consiglio di Istituto di adottare, dal prossimo anno scolastico, per la Scuola Secondaria di Primo Grado un orario “sperimentale” su 5 giorni alla settimana con orario continuativo dalle 7:50 alle 13:50.
Sia la circolare sopra citata che il verbale del Consiglio di Istituto n. 6 del 18 dicembre 2020 giustificano tale scelta con “motivazioni che vanno da un’attenta ricognizione dei bisogni degli studenti e delle famiglie all’ottimizzazione delle attività didattiche…” ed “esigenze … mutate vista la diffusione ormai generalizzata in Provincia dell’articolazione delle lezioni su 5 giorni”.
Tale scelta ignora completamente il sondaggio sottoposto alle famiglie di Bernezzo/San Rocco di Bernezzo nel 2018 da cui emergeva che la maggioranza delle stesse preferiva il tempo scuola di 6 giorni con orario 8-13 (199 favorevoli all’orario su 6 giorni e 139 favorevoli all’orario su 5 giorni), dati che si possono rilevare dal verbale del Consiglio di Istituto n. 11 del 29 novembre 2018.
Come genitori siamo molto stupiti e preoccupati della scelta effettuata che ignora, innanzitutto, il risultato ottenuto in quel sondaggio. Inoltre ci chiediamo quale considerazione sia stata data al benessere degli allievi e alla qualità della didattica e come sia possibile ottenere una “piena ottimizzazione dei tempi di apprendimento” con un orario così strutturato. Siamo convinti che proporre un tempo scuola di 6 ore al giorno a ragazzi/e di 10/13 anni non è venire incontro alle esigenze delle famiglie, ma mettere in forte difficoltà la qualità dell’apprendimento degli studenti e la loro resa scolastica.
Non reputiamo, inoltre, sia per forza necessario uniformarsi a tutti gli altri Istituti della Provincia, quando proprio grazie alla presenza di questa scelta di orario – non reperibile in molte realtà del circondario – famiglie di altri Comuni hanno iscritto i propri figli a scuola a Bernezzo.
Ci chiediamo ancora perché una modifica talmente importante sia stata fatta in modo così veloce e inserita come punto aggiuntivo all’ordine del giorno di un Consiglio d’Istituto che non la prevedeva. Avendo chiesto chiarimenti direttamente alla dirigente Rinaudo Milva, la risposta è stata che “l’attuale emergenza … non ha concesso tempi che permettessero la realizzazione di sondaggi tradizionali”.
Proprio perché è un periodo di emergenza, in cui il confronto diretto è molto difficile, riteniamo non corretto attuare tali cambiamenti senza tempi di riflessione opportuni. Inoltre lo stretto margine di preavviso non consente alle famiglie una ricerca di offerte formative alternative.
La nostra speranza è quella che si possa rivalutare questa decisione, nella convinzione che la scuola continui a essere, per noi genitori e per il corpo docente, il luogo che deve mettere al centro il benessere e l’istruzione degli alunni, lasciando per una volta da parte gli interessi personali di noi adulti e gli aspetti organizzativi della scuola”.