Cuneo – Quello che sta per chiudersi è stato un anno molto diverso dagli altri anche per il Soccorso alpino e speleologico piemontese. I tempi, anzitutto: in primavera il lockdown per il Covid ha azzerato gli interventi (permettendo ai tecnici di concentrarsi sulla messa a punto di nuove procedure operative), poi l’estate con un’elevata frequentazione turistica delle montagne e quindi un improvviso e notevole aumento di lavoro (25% in più a luglio e 15% ad agosto, rispetto al 2019), portando poi a conclusione i corsi di formazione da operatore e tecnico di Soccorso alpino. Nel recente periodo, infine, la struttura si è messa a disposizione del servizio sanitario regionale, aderendo alla richiesta di invio di personale (35 volontari) nel nuovo ospedale Covid di Torino Esposizioni, per interventi di supporto. “Si è trattato di un’attività nuova per la nostra organizzazione – spiega il presidente Luca Giaj Arcota -, effettuata nell’ambito di Protezione civile proprio come le maxiemergenze e le calamità a cui siamo già stati chiamati a fornire il nostro contributo in passato. Una sfida che ci ha permesso di renderci utili ancora una volta e che ha gratificato i nostri tecnici. E anche per il 2021 continueremo a lavorare e a impegnarci per farci trovare pronti a intervenire in ogni evenienza” (immagine di repertorio).