Verzuolo – Si è concluso con una condanna il processo a N. M., 40enne di origini albanesi, accusato di aver dato uno schiaffo sull’orecchio a un ragazzo durante la festa di paese dell’aprile 2017. Intorno alla mezzanotte del 30 aprile, l’uomo nel suo ruolo di vigilante aveva accompagnato verso l’uscita alcuni ragazzi sorpresi a fumare sotto il tendone della festa. Mentre era intento a discutere con questi ragazzi, si accorse che un ragazzo appartenente a un altro gruppo lo stava filmando.
Arrabbiato si diresse verso di lui e, secondo l’accusa e le testimonianze degli amici del 19enne costituitosi parte civile al processo, lo avrebbe strattonato per la giacca strappandola e gli avrebbe dato uno schiaffo sull’orecchio che i medici dell’ospedale giudicarono guaribile in 21 giorni. Ascoltato in aula dal giudice, l’imputato ha negato di aver colpito al volto il ragazzo, ma ha detto di aver afferrato la mano in cui il giovane teneva il cellulare per verificare che non ci fossero foto o video; probabilmente la giacca si era rovinata mentre il ragazzo si liberava dalla stretta.
A confermare la tesi difensiva, le testimonianze dell’altro vigilante, che non ha visto alcuno schiaffo ma solo lo strattonamento e di un ragazzo secondo cui non c’era stato nessun contatto tra i due ma solo uno scambio verbale in cui il buttafuori chiedeva perché il giovane lo avesse filmato e l’altro rispondeva che non aveva fatto niente.
In base al referto del pronto soccorso e alle testimonianze degli amici del querelante, l’accusa ha chiesto una condanna per l’imputato a nove mesi di reclusione. Richiesta condivisa dalla parte civile che ha chiesto un risarcimento di 5.000 euro; la difesa, riconoscendo il comportamento illegittimo nel tentativo di afferrare la mano del ragazzo per prendere il cellulare, ha rigettato l’accusa di lesioni che il collega e un altro teste non avevano visto. Il giudice ha accolto la richiesta dell’accusa condannando l’uomo a nove mesi di reclusione e al risarcimento di 2.500 euro.