Cuneo – Sicurezza in montagna sempre, in estate e in inverno, anche senza lo sci: da oggi (sabato 12 dicembre) prende il via l’organizzazione in turni delle unità cinofile da valanga del Soccorso alpino e speleologico piemontese, presenti nelle basi di elisoccorso dell’emergenza sanitaria regionale. Tra queste basi c’è anche Levaldigi, che viene interessata fin da subito.
L’intervento nasce dall’esigenza di essere rapidamente operativi: in caso di slavina, infatti, il cane e il suo conduttore sono le risorse in grado di individuare più rapidamente una persona sepolta e priva dell’Artva, la ricetrasmittente utilizzata per la ricerca del travolto.
Viste le attuali condizioni di innevamento e di pericolo valanghe sulle montagne piemontesi, i turni prenderanno avvio nelle basi di Levaldigi e di Borgosesia (e potranno estendersi anche alla base di Torino, quando le condizioni lo renderanno necessario) e saranno coperti dal personale del Soccorso alpino e speleologico piemontese con il supporto del Soccorso alpino della Guardia di Finanza.
Un servizio che non deve comunque escludere il buon senso e la massima prudenza, per gli appassionati della montagna d’inverno: “È importante trasmettere ai frequentatori della montagna – spiegano dal Soccorso alpino – un ulteriore messaggio di prevenzione perché la presenza delle unità cinofile da valanga nelle basi non è, di per sé, garanzia di sicurezza. Poiché la valanga è un pericolo concreto, prima di tutto bisogna evitare di trovarsi in situazioni di rischio pianificando attentamente la gita e consultando il bollettino valanghe emesso da Arpa Piemonte. Inoltre, è essenziale dotarsi degli strumenti per l’autosoccorso in valanga (Artva, pala e sonda) perché i dati sul tempo di sopravvivenza sotto una valanga indicano che è fondamentale estrarre una persona entro 15-18 minuti dal travolgimento. Difficilmente i soccorsi organizzati sono in grado di intervenire in queste tempistiche, quindi le prime operazioni di ricerca ed estricazione di un travolto devono essere eseguite dai suoi compagni di gita”.