“Ritorniamo a sognare”, che ha come sottotitolo “La strada verso un futuro migliore” è il libro in cui il Papa, conversando con lo scrittore e giornalista britannico Austen Ivereigh, riflette sulla pandemia: una crisi che “sembra unica” perché globale, ma è solo “più visibile” di altri drammi che continuano a ferire l’umanità. Un volume nato dal lockdown, suggerito dalle immagini di quello speciale incontro di preghiera del 27 marzo 2020, in cui Papa Francesco è apparso in piazza San Pietro “come un pilota nella tempesta, per guidare l’umanità in una delle sue notti più buie”. Il punto di partenza è quello attuale, l’ora della verità, un momento di crisi che non è solo dato dal Covid ma anche da tante altre crisi: guerre nel mondo, traffico di armi, migliaia di rifugiati che fuggono dalla povertà, fame, colossali danni del cambiamento climatico. Partendo dalla sua storia personale Francesco arriva al mondo e all’umanità. C’è una strada? Sì importa andare incontro agli altri, perché “ci aiutano a trovare vie di uscita, a dare il meglio di noi stessi”. Se la Chiesa ha un compito particolare da svolgere nei momenti di crisi, è proprio quello di ricordare al popolo la sua anima, la sua necessità di rispettare il bene comune. Per questo motivo, sottolinea ”un cristiano difenderà i diritti e le libertà individuali, ma non potrà mai essere un individualista. Un cristiano amerà e servirà il suo paese con sentimento patriottico, ma non può essere un mero nazionalista”.
Ritorniamo a sognare
di Papa Francesco
Piemme
15,90 euro