Valvermenagna – È in stallo la riapertura della linea ferroviaria per Ventimiglia; avanti con il Tenda bis senza considerare altre possibilità come quella di un tunnel a più bassa quota tra Limone-Panice e zona Vievola. Nella Conferenza intergovernativa per i trasporti nelle Alpi del Sud che si è riunita oggi, lunedì 30 novembre, in video conferenza per ridisegnare il futuro dei collegamenti stradali attraverso la Vermenagna e Roya, Anas non ha neppure preso in considerazione la richiesta di un approfondimento sul progetto del “Tenda basso” rivolta alla ministra Paola De Micheli dai sindaci del territorio e da alcuni parlamentari. I francesi si sono detti contrari a far partire un nuovo cantiere. Anas ha ipotizzato di voler procedere con un alesaggio del tunnel storico deviato verso il Tenda bis in modo da realizzare un ponte unico per superare il vallone della Cà dove, la tempesta Alex, a inizio ottobre, ha innescato frane devastanti che hanno distrutto i due viadotti e cambiato la morfologia del versante francese. L’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi: “Ho chiesto che venissero valutate anche le ipotesi che sono state fatte a livello locale perché davanti a un territorio così importante e devastato bisogna fare un’analisi comparativa tra le varie possibilità per decidere nella massima trasparenza”.
La consistenza dei danni sulla linea ferroviaria è di 25 milioni di euro: 2,5 tra il confine e Tenda, 20 tra Tenda e Breil e 2,5 tra Breil e il confine sud. I francesi stanno lavorando in collaborazione con Rfi sul tracciato della strada ferrata ma “Sncf ha riferito che non riesce a intervenire sulla parte di tracciato verso Ventimiglia, oltre Piena, dove sono alle prese con un ripristino di un’opera che potrebbe rinviare la riapertura per Nizza, prevista il 18 gennaio. Hanno chiesto all’Italia di eseguire le opere. Una richiesta difficile da soddisfare tra covid-19 e normative a operare su una tratta estera. La nostra posizione è che la linea deve essere ripristinata completamente e che al di là da come saranno suddivise le spese, le opere devono essere eseguite dalla Francia. Una decisione su come procedere però non è stata presa”, riferisce Gabusi.