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Sabato 2 novembre 2024

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Didattica a distanza: “una scelta dolorosa, ma necessaria”

Cirio: "Non bisogna rischiare di dover richiudere fra un mese... Rimodulare il calendario scolastico e recuperare dalla primavera i giorni in presenza che sono stati persi”.

La Guida - Didattica a distanza: “una scelta dolorosa, ma necessaria”

Alberto Cirio

Torino – “È una scelta dolorosa, ma necessaria. Riaprire la scuola non è una priorità: è la priorità. Proprio per questo è fondamentale farlo in sicurezza, per non rischiare di dover richiudere fra un mese”.
Così il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha commentato la decisione assunta con il decreto 132, emanato oggi, sabato 28 novembre, di proseguire la didattica a distanza per le classi seconde e terze medie fino al 23 dicembre prossimo. Malgrado il passaggio del Piemonte da zona rossa ad arancione, le lezioni in presenza resteranno, quindi, sospese sul territorio regionale fino al 7 gennaio, sia per le scuole superiori, sia per le ultime due classi della secondaria di primo grado.
“Ripartire senza cambiare le condizioni dei trasporti scolastici – continua Cirio – e senza scaglionare gli orari di ingresso a scuola, in modo da consentire più turni dei mezzi pubblici che viaggiano al 50%, significa esporsi al rischio molto concreto di un nuovo stop fra un mese, che sarebbe ancora più deleterio a ridosso degli esami di terza media e di maturità. Senza considerare l’impatto in prossimità delle feste: escludendo il ponte dell’Immacolata e le vacanze di Natale, ci sono circa 15 giorni di scuola effettivi da qui all’Epifania. Due settimane in cui i ragazzi rischiano concretamente di tornare a contagiarsi nel pre e post scuola, portando poi il virus in famiglia proprio nel momento in cui si trascorrono giornate di festa con i propri parenti, a cominciare dai nonni”.
A suggerire questa risoluzione una task force di epidemiologi e di esperti della Regione, che hanno consigliato di operare “una scelta prudenziale, secondo un principio di precauzione”, considerando, da un lato, il rischio epidemiologico correlato alle prossime festività natalizie, dall’altro il contributo che l’attivazione della didattica a distanza ha dato per il contenimento dell’epidemia. Secondo i dati presentati dalla task force, dall’apertura dell’anno scolastico il contagio in età scolare ha avuto un rapido incremento che ha toccato il picco massimo a fine ottobre, con una crescita che è stata esponenziale in particolare dagli 11 ai 18 anni e più graduale e contenuta fino ai 10 anni. Dall’introduzione della didattica a distanza la curva ha invertito la tendenza, evidenziando l’inizio di una fase in discesa. In particolare dal 26 ottobre (data di inizio della didattica a distanza alle superiori) al 22 novembre (settimana del report che ha portato il Piemonte in zona arancione) i casi di positività nelle fasce 11-13 e 14-18 anni si sono dimezzati, passando da 483 a 218 (ogni 100 mila) nell’età scolare delle medie e da 570 a 297 in quella legata alle scuole superiori.
In flessione il contagio anche nelle altre fasce di età seppur in forma meno consistente, sia come conseguenza indiretta della dad (con riduzione del rischio di contagio importato dai fratelli maggiori), sia come effetto delle generali misure di contenimento e dell’introduzione della zona rossa. In particolare nella fascia 6-10 anni si è passati da 243 a 153 casi (su 100 mila), nella fascia 0-2 anni da 149 a 98 e in quella 3-5 anni da 107 a 103.
“Mi sono già confrontato con il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale – conclude Cirio –  e già da lunedì lavoreremo insieme per rimodulare il calendario scolastico dell’anno in corso e recuperare dalla primavera, cessata l’emergenza, i giorni in presenza che sono stati persi”.

Andamento contagi studenti

 

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