Il distacco da una persona amata è il cuore di questo breve racconto “nato come una lettera”, sempre sul filo della vita che sembra volentieri accarezzare la meditazione interiore, lo sguardo che scava nel proprio animo causa e complice un’assenza che d’improvviso si fa concreta realtà.
Le pagine sembrano scandite da un prima, un durante e un “dopo di lei”. C’è il ricordo della mamma, ma soprattutto c’è il pensiero a quando è costretta a vivere i “tempi dell’ospedale”, i suoi ritmi, i suoi rumori. Il letto diventa il luogo dove ancora si può incontrare la persona amata cercando di “prepararsi”. Poi c’è la svolta definitiva. E allora si scopre che non si è preparati. È un attimo improvviso: “Simo, mamma è andata da papà”, dice la sorella. “Onda d’urto” è la sensazione dell’autrice, perché l’attimo si dilata in pianti, in gesti meccanici, in rabbia impotente. Tre figli e un marito sembravano riempire la vita di Simona, finché la morte della madre, pur annunciata da tempo, le lascia un vuoto indicibile che il cuore vorrebbe colmare. Nel suo “micromondo di amore”, si sente accolta, eppure quell’evento consumato nel letto di un ospedale si impone. Ma c’è da pensare al “dopo di lei”. Il “ballo inesorabile dei pensieri”, i rimpianti e i ricordi affiorano impietosi, ma compassionevoli nel far rivivere l’immagine cara. Infine la scoperta di un dono che le rimane, che per Simona è anzitutto fare chiarezza, ritrovare l’equilibrio scordato, il giusto rapporto con figli e marito.
A questo “dopo” l’autrice dedica la parte più ampia delle sue riflessioni. Il dolore che si è abbattuto su di lei filtrato dalla memoria, osservato dalla finestra dell’interiorità restituisce una dimensione nuova alle giornate di Simona che ritrova quella “sedia alla finestra”, segno di una presenza.
La sedia alla finestra
di Simona Lamberti
Albatros
9,90 euro