L’esperienza del Covid è un’occasione, lo dicono in tanti. Claudio Califano ha preso in parola questa affermazione e, con l’appoggio e stimolo del Comitato di lettura “Primo Romanzo”, l’ha tradotta in riflessioni. Nella prima parte uno zibaldone di pensieri in cui l’unico ordine viene dalla scansione temporale che quasi trasforma questa antologia in diario. Nella seconda invece compaiono riflessioni più articolate sul tema economico della decrescita.
L’autore non disdegna la metafora del viaggio per riflettere su questi giorni e su questi incontri così particolari costretti com’erano a scivolare nella connessione internet, filtrare attraverso il video: invitati a un “convivio, assurdo ma intanto possibile”. È questa possibilità che scardina i calcoli e i numeri della pandemia per aprire alla novità, che costituisce la cifra di questi 36 capitoletti.
Ungaretti parlava di “involontaria rivolta dell’uomo di fronte alla sua fragilità”. Non a caso Califano parla di “forza della fragilità”: nel dialogare, nello scambiarsi opinioni in un singolare caffè letterario che ricorre al filtro tecnologico, si affaccia quasi di una rivolta contro l’oggettività dell’avaro quotidiano, la possibilità di non essere sopraffatti dalla contingenza pur consapevoli di vivere “in vicinanza della pandemia”.
E allora eccoli questi “regali emozionali” che l’autore propone scandendoli con citazioni da autori di ieri e di oggi. Primo fra tutti è Marco Aurelio, imperatore filosofo, da cui filtrano massime di semplicissima profondità che invitano a fermarsi. Un intellettuale che l’autore sa incastonare accanto a improbabili compagni di viaggio come Gaber o De André, Ezio Bosso e l’economista Serge Latouche cui Califano dedica una serie di articoli sul concetto di decrescita. E così passa dalle riflessioni esistenziali connesse alla pandemia ad un tema che potrebbe apparire arido come quello economico eppure diventa urgente anche questa riflessione proprio in questi tempi.
Leitmotiv
di Claudio Califano
Nerosubianco
12 euro