Cuneo – Il Centro Studi e Innovazione della Fondazione Crc ha presentato il Dossier socioeconomico Cuneo 2020, documento che analizza la congiuntura dal livello europeo a quello locale. A partire dai dati raccolti dai principali osservatori di riferimento, il Centro studi e innovazione della Fondazione traccia una fotografia della provincia di Cuneo secondo alcuni indicatori significativi.
Economia. Andamento decisamente favorevole nel 2019 per il contesto provinciale, con una crescita del PIL pari al +1,2% rispetto al 2018, produzione industriale al +1,1% rispetto all’anno precedente ed esportazioni al +4% su base annua. Nel secondo trimestre 2020, per effetto della pandemia, la produzione industriale nella provincia registra una contrazione del 13,3% rispetto al corrispondente periodo del 2019, l’export nel primo semestre dell’anno crolla del 13,9% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Sviluppo locale e informazione. Nel 2019 la provincia di Cuneo registra un bilancio complessivamente positivo dal punto di vista degli indicatori economici, con produttività ed export in crescita (+4% rispetto all’anno precedente), sebbene con un tessuto imprenditoriale ancora in contrazione. A soffrire maggiormente sono, ancora, le imprese di giovani (-1,9%) e quelle femminili (-1,2%); crescono, invece, le imprese di stranieri (+2,8%).
Arte, attività e beni culturali. La provincia di Cuneo si conferma la seconda in Piemonte, dopo Torino, per numero di visite ai musei nel 2019: 371.451 (+1,6% rispetto al 2018) pari al 5,6% del totale regionale. Se si considera anche il Castello di Racconigi, incluso nel Sistema Museale Metropolitano, gli ingressi in provincia salgono a 419.293, rappresentando il 6,3% del totale regionale. Dall’indagine dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, relativa ai primi mesi del 2020, sono state stimate perdite dirette in tutti i settori della cultura, equivalenti a 19-20 milioni per i musei, 17,5 milioni per lo spettacolo dal vivo e 13,5 milioni per il cinema. Considerando anche le imprese e gli operatori del settore culturale e il settore dell’editoria, nel primo semestre 2020 il settore culturale piemontese registra una perdita di almeno 100 milioni di euro.
Promozione e solidarietà sociale. Nel 2019 prosegue a livello regionale e provinciale la ripresa del mercato del lavoro in termini di disoccupazione, avviata nel 2014. La provincia di Cuneo, mostra un lieve aumento del tasso di disoccupazione, passando dal 4,3% nel 2018 al 4,8% nel 2019. Tuttavia è la provincia con il tasso di disoccupazione più basso a livello regionale. Permangono difficoltà economiche, occupazionali e di tipo abitativo: nel 2019 sono stati 3.433 (+306 rispetto al 2017) gli utenti dei centri di ascolto della Caritas; si tratta principalmente di persone sole, famiglie con minori e genitori soli.
Educazione, istruzione e formazione. Nell’a.s. 2018/19 la popolazione scolastica cuneese, con 86.914 iscritti, mostra una lieve flessione per il quarto anno consecutivo, allineandosi a un andamento in corso già dal 2015 a livello regionale. Trovano conferma le tendenze dell’annualità precedente: diminuzione degli allievi nella scuola dell’infanzia e lieve rallentamento delle iscrizioni da parte di allievi di origine straniera. Per quanto riguarda gli Indirizzi scolastici la popolazione scolastica cuneese predilige istituti tecnici e professionali e percorsi di formazione in agenzie formative rispetto alla media regionale, ma prevalgono le iscrizioni nei licei. La dispersione scolastica in provincia di Cuneo nel biennio 2018-2019 torna a peggiorare, raggiungendo la quota di ELET pari a 14,8% (in crescita di 1,9 punti rispetto al biennio precedente). Il peggioramento è in controtendenza rispetto al livello regionale, pari al 10,8%, che rimane ampiamente sotto la media nazionale (13,5%) e si avvicina all’obiettivo europeo del 10% entro il 2020.
Salute pubblica. In provincia di Cuneo, in un decennio, tra il 2007 e il 2017, la speranza di vita per i Cuneesi è migliorata di 1,5 anni (da 81 a 82,5 anni). Negli ultimi anni la riduzione della mortalità è legata alla diminuzione dei due principali rischi di morte, ovvero malattie del sistema cardiocircolatorio e tumore. Cresce, invece, la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso per gli over 65, sia in Piemonte sia in provincia di Cuneo. In Piemonte il 25% è fumatore, il 55% non fuma o ha smesso di fumare (21%). In Piemonte il 64% delle persone fa consumo di alcol, il 4% ne fa un uso abituale elevato, mentre il 20% ne fa un consumo a maggior rischio per la salute, per quantità o modalità di assunzione.
Attività sportiva. In base ai dati 2014-2017, nel Cuneese si registrano livelli di attività fisica superiori rispetto al Piemonte, con alcune differenze tra le due ASL Cuneesi, con una maggior propensione alla sedentarietà nell’ambito CN1 (27%) rispetto alla CN2 (22%). La provincia di Cuneo nel 2017 si conferma seconda dopo Torino con 681 società sportive, pari al 15,6% del totale piemontese. Nell’indagine annuale de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane Cuneo nel 2019 si posiziona al 55° posto per indice di sportività, mentre nel 2020 raggiunge il 43° posto.
“Siamo una Provincia in movimento, che ha voglia di innovare e essere attrattiva, anche se ci sono materie in cui dobbiamo ancora migliorare – ha affermato il presidente Genta”.