Torino – La Regione riformulerà la misura che a partire dall’11 novembre di fatto cancellava tutti i congedi ordinari, le ferie e i congedi di recupero del personale sanitario a causa dell’emergenza in corso. A comunicarlo è il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, Nursing Up, dopo l’incontro avvenuto nella giornata di venerdì 13 novembre in collegamento telematico con la Regione.
“Siamo stati informati – spiega il segretario regionale di Nursing Up, Diego Delli Carri – che a seguito di una nostra forte presa di posizione verrà ritirata, e sostituita dopo essere stata riformulata e ripensata, la direttiva che era stata diffusa dal Dirmei con la quale venivano cancellati ipso facto e con una disposizione coercitiva, a partire dall’11 di novembre, tutti i congedi ordinari, le ferie e i congedi di recupero, nell’ambito dell’emergenza personale. Valutiamo positivamente la presa d’atto che c’è stata da parte dell’assessorato regionale e rimaniamo in attesa di conoscere le modifiche che verranno apportate all’assurda direttiva che cancellava i congedi e i riposi compensativi. Ribadiamo in ogni caso che con un atto di coerenza dovrebbero essere cancellate le disposizioni coercitive che caratterizzavano tale direttiva”.
“Abbiamo chiesto – prosegue Delli Carri – che a partire da oggi vengano attivate le prestazioni aggiuntive retribuite a 50 euro l’ora, come strumento che possa permettere di coprire i turni nelle aziende sanitarie con il personale esistente, in attesa dell’arrivo del nuovo personale reperito grazie al bando regionale che è stato aperto. Noi infermieri, e professionisti della sanità, siamo pronti a fare la nostra parte e chiediamo solo che ci venga riconosciuto il giusto compenso. Sulla questione del bando per le assunzioni di nuovi infermieri, abbiamo appreso con favore che sia stata velocizzata la procedura, per rendere disponibili subito forze fresche, agevolando l’accesso. Ciò, permetterà di avere personale disponibile già a dicembre”.
“Chiediamo, infine, alla Regione di compiere l’ultimo passo e cioè di emanare un nuovo ulteriore bando, identico a quello fatto per gli infermieri, con contratti della durata di 36 mesi, anche per le altre professioni sanitarie, come ad esempio i tecnici di laboratorio, i tecnici di radiologia, i fisioterapisti, le ostetriche e gli infermieri pediatrici. E non solo, il bando andrà fatto anche per gli operatori socio sanitari e il personale amministrativo, quest’ultimo fondamentale per sgravare infermieri e professionisti della sanità da una mole di incombenze burocratiche che, in un tempo di estrema emergenza come quello che stiamo vivendo, impongono impegni che potrebbero essere correttamente indirizzati ad altre figure. Tutto ciò servirà a creare una reale stabilità al sistema sanitario a medio e lungo termine”.