Tarantasca – È stata assolta dall’accusa di simulazione di reato la titolare di un bar di Tarantasca che nel giugno 2017 aveva subito il furto di una slot machine e di un contamonete dal locale. Le telecamere poste all’ingresso dell’esercizio avevano ripreso i due ladri, arrivati con un furgone rubato, forzare la porta d’ingresso e prelevare i due oggetti. La donna però qualche settimana più tardi si recò dai Carabinieri che stavano conducendo le indagini per integrare la propria denuncia, sostenendo che quella notte erano stati rubati anche alcolici, bibite e snack per un valore di circa 1.200 euro; era merce riposta su un balcone adibito a magazzino, chiuso con pannelli di legno e teloni impermeabili. Dalle telecamere visionate non risultava però che i due ladri avessero rubato altra merce oltre alle due macchinette e per questo la donna è stata accusata di simulazione di reato. Al processo sono stati ascoltati molti clienti del bar, i quali hanno riferito di aver personalmente visto quel balcone utilizzato come magazzino, con la merce collocata su scaffalature da terra fino al soffitto. La donna, in una precedente udienza, aveva dichiarato di non aver avuto alcun interesse a gonfiare l’importo del furto, in quanto in quel periodo la sua assicurazione era scaduta e lei lo sapeva, tanto che lo avrebbe dichiarato subito agli inquirenti: “L’assicurazione era stata fatta dal precedente gestore – ha detto la signora in aula – e nel frattempo era scaduta. Sapevo di non essere assicurata ma avevo detto ai Carabinieri che sarei ripassata per completare la mia denuncia e così feci”. Alla luce di questo elemento l’accusa ha chiesto l’assoluzione della donna, richiesta accolta dal giudice che ha assolto la donna per insussistenza del reato.