Cuneo – La seconda ondata di Covid-19 non ferma l’attività del tribunale di Cuneo, ma dalla Corte d’Appello di Torino è arrivata la raccomandazione forte a utilizzare la modalità da remoto o in videoconferenza e l’utilizzo del deposito telematico di atti per lo svolgimento delle udienze penali e civili. Le disposizioni per fronteggiare questa nuova emergenza ribadiscono quindi i provvedimenti già adottati la scorsa primavera ma aggiungono anche nuove disposizioni per quanto riguarda il lavoro da casa di giudici e personale di cancelleria che siano sottoposti a quarantena o isolamento fiduciario.
Su disposizione dei giudici, e con il consenso delle parti, si dovrebbe fare il più possibile ricorso alle udienze da remoto, soprattutto se non è prevista la presenza di testimoni o consulenti. Il deposito telematico di note scritte è consigliato in caso di separazioni consensuali dove le parti non abbiano manifestato preciso interesse a partecipare. Anche per le indagini preliminari i pubblici ministeri e la polizia giudiziaria possono avvalersi di collegamenti da remoto.
Nel caso in cui le udienze debbano svolgersi in presenza, è stata ribadita l’adozione di tutte le misure necessarie a garantire il distanziamento tra persone e se il giudice lo ritiene necessario anche lo svolgimento a porte chiuse. È confermata l’adozione di orari scaglionati per la convocazione dei testimoni, percorsi prestabiliti per recarsi nelle aule, obbligo di mascherina, igienizzazione delle mani e rilevamento della temperatura per tutti coloro che entrano in tribunale. Per il personale in situazione di fragilità, la Corte d’Appello ricorda che ha diritto al lavoro da casa, in modo tale da preservarne il più possibile la salute. Per il personale che invece si trovi ad osservare il periodo di quarantena o di isolamento fiduciario, a meno che non sia certificata la malattia, tutti saranno considerati in servizio e quindi tenuti al lavoro in modalità agile. Il provvedimento resterà in vigore fino al 31 dicembre prossimo.