Nel mondo esteso delle disuguaglianze, quella femminile continua a confermarsi ampia, anche se con qualche passo avanti, come accaduto negli USA con la nuova vicepresidente Kamala Harris.
Qualcosa si sta muovendo negli spazi del potete. In quello politico con 1/3 di donne nel Parlamento italiano (13% in più rispetto al 2013). Il rapporto donna/uomo nel nostro Parlamento resta di 231 su 630 alla Camera e 110 su 320 al Senato. È del 24,4% la presenza femminile tra i ministri (ma è del 48,9% in Francia e del 51,8% in Svezia).
Nello spazio economico, con incarichi direttivi in aziende quotate, sono donne il 25,2% (ma il 43,8 in Francia e il 36,4% in Svezia).
Se si guarda al mercato del lavoro nel settore in crescita delle tecnologie della comunicazione, nell’UE le donne italiane sono 7 punti sotto la media europea e in Italia rappresentano poco più di 1/3 rispetto alla presenza maschile.
Come dire che il traguardo dell’uguaglianza è ancora lontano e resta molto da fare.