In un momento in cui tutti gli occhi del mondo sono rivolti oltre Atlantico, si sono svolte alle immediate frontiere orientali dell’Europa elezioni presidenziali anche in Moldavia.
Piccolo Paese incastonato fra la Romania e l’Ucraina, la Moldavia era chiamata a scegliere fra candidati con visioni molto diverse sul futuro, fra il Presidente uscente filo-russo Igor Dodon e la candidata filo-europea Maia Sandu, arrivata con un leggero vantaggio sul suo rivale. Il ballottaggio del prossimo 15 novembre deciderà a chi spetterà la vittoria, con la speranza che si tratti di un voto trasparente e rispettoso della volontà dei cittadini moldavi.
Ma sarà anche un richiamo all’Europa perché tenga alta l’attenzione verso coloro che, alle sue frontiere, si ispirano ai suoi valori per disegnare un altro futuro.