Torino – Alla luce della necessità crescente di posti di ricovero e al fine di destinare ai pazienti covid strutture ospedaliere dedicate, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto di convertire 16 presidi ospedalieri regionali in Covid Hospital. A Torino l’Ospedale Martini (con chiusura del DEA) e parzialmente il CTO (conversione della Medicina del lavoro, parte della Rianimazione e dell’Ortopedia) mentre in provincia di Torino il San Luigi di Orbassano (con una conversione del 50% dei posti letto e Dea aperto) e gli ospedali di Venaria, Giaveno, Cuorgnè, Lanzo e Carmagnola. Nel Cuneese gli ospedali di Saluzzo e Ceva, in provincia di Alessandria la Clinica Salus e l’ospedale di Tortona, in provincia di Asti l’ospedale di Nizza Monferrato, nel Novarese l’ospedale di Galliate, nel Vercellese quello di Borgosesia (con Punto di primo intervento – PPI – aperto h24) e nel VCO il presidio COQ di Omegna. “La conversione di questi presidi – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – ci consente di destinare ai pazienti covid dei percorsi ospedalieri completamente dedicati e separati da quelli dei pazienti non covid”.