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Lunedì 23 dicembre 2024

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In Piemonte didattica “mista” per le scuole superiori e centri commerciali chiusi nel week end

Nuova ordinanza del presidente della Regione, Alberto Cirio, con nuovi provvedimenti restrittivi rispetto al Dpcm: nelle scuole superiori didattica a distanza alternata al 50%, tranne che per le classi prime

La Guida - In Piemonte didattica “mista” per le scuole superiori e centri commerciali chiusi nel week end

Torino – Didattica a distanza “alternata” per le scuole superiori imposta nella misura del 50%, escluse le classi prime e centri commerciali chiusi nel week end (con esclusione di alimentare e farmacie).

Sono questi i due provvedimenti più rilevanti contenuti nella nuova ordinanza della Regione e annunciati dal presidente della Regione, Alberto Cirio, martedì 20 ottobre in una videoconfernza. L’ordinanza sarà valida per un mese.

“Sono misure ispirate a principi di prudenza e di rigore – ha sottolineato Cirio – che i sindaci potranno poi modulare e integrare in base alle esigenze dei territori e delle comunità”.

Per quanto riguarda le scuole, da lunedì 26 ottobre tutti gli istituti scolastici superiori dovranno attivare una “forma di didattica mista, in modo alternato” tra didattica in presenze e a distanza per le classi dalla seconda alla quinta in modo da alleggerire del 50% la presenza degli studenti a scuola e ridurre quindi le presenze sui mezzi pubblici.

“Per esempio – ha spiegato Cirio – una settimana potranno frequentare in aula le classi seconda e terze, quella dopo le quarte e quinte. Questa è una possibilità: ogni scuola potrà poi modulare le soluzioni nello specifico. L’obiettivo è quello di avere 75 mila ragazzi in meno in giro sui mezzi pubblici perché se la scuola è un luogo sicuro non possiamo dire lo stesso per i trasporti”. A differenza di quanto contenuto nel Dpcm del presidente del Consiglio, questa misura è “obbligatoria, non una raccomandazione”.

La chiusura dei centri commerciali nel fine settimana sarà in vigore da sabato 24 ottobre ed è stata decisa anche per la “vicinanza con la Lombardia che li ha chiusi, per cui avremmo rischiato l’invasione, vista la presenza di centri commerciali importanti a ridosso tra le due regioni. È un rischio che non vogliamo correre”.

Per quanto riguarda invece la chiusura delle aree della movida e in cui si verificano assembramenti, è confermata la chiusura di tutte le attività commerciali (tranne autogrill e in ospedale) dalle 24 alle 5 e il divieto di acquisto di alcolici da asporto dalle 21. Come già previsto dal Dpcm, i singoli Comune possono istituire la presenza di chiusure anticipate rispetto al limite delle 24 già in vigore in Piemonte, in alcune aree delle città in cui si concentrano movida e assembramenti: un provedimento del genere è previsto per il fine settimana in tre aree nella città di Torino.

“Se saremo in grado di allungare l’onda d’urto nel tempo – ha sottolineato Cirio – riusciremo a superarla senza un lockdown esteso”.

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