Cuneo – Stava facendo un ultimo giro di controllo dei biglietti dei passeggeri a bordo prima che il treno diretto a Torino lasciasse la stazione di Cuneo. Erano le cinque e venti di mattina di sabato 9 marzo 2019, quando la capotreno C.B., nell’ultimo vagone trovò tre donne di origne nigeriana che non avevano il biglietto. Disse che avrebbero dovuto scendere, ma una di loro si rifiutò categoricamente: “Puoi chiamare chi vuoi ma io non scendo” – le disse E.T., imputata al tribunale di Cuneo per lesioni aggravate. La capotreno allora chiamò i vigilanti della All System Service in servizio sul binario. I due uomini, che hanno testimoniato questa mattina in aula, sono arrivati mentre l’imputata si alzava e spintonava la capotreno graffiandole la faccia. I due vigilanti riuscirono a fermarla e a farla scendere dal treno. Una volta scese a terra sul binario le tre donne circondarono la capotreno con fare aggressivo: “mi portò via il macchinista che nel frattempo avevo chiamato per aiutarmi” – ha riferito la donna vittima dell’aggressione. All’ospedale le refertarono i graffi e la botta al collo con cinque giorni di prognosi, ma dalle successive lastre e controlli emerse che nell’urto violento contro il sedile, la capotreno aveva riportato una incurvatura della cervicale che la costrinse a due settimane di collare e ad una prognosi da parte dell’Inail di 39 giorni.
Al termine dell’istruttoria l’accusa ha chiesto la condanna a 9 mesi di reclusione e la parte civile ad una provvisionale risarcitoria di 1500 euro in favore della parte offesa.
Il giudice ha condannato la donna a 5 mesi, accogliendo la richiesta di risarcimento della parte civile.