Due vescovi e un grande momento di portata mondiale segnano la storia della Diocesi di Cuneo nella seconda metà del XX secolo. Mons. Guido Tonetti guida la Chiesa locale dal 1957 al 1971. A lui segue Mons. Carlo Aliprandi fino al 1999. All’inizio di questi decenni la Chiesa mondiale celebra il Concilio Vaticano II, momento di profonda riflessione che porta i suoi frutti in un fermento di rinnovamento negli anni successivi. Suscita discussioni, nuove scommesse nel laicato come nel clero e pone la Chiesa stessa come interlocutrice di un mondo in rapido mutamento.
Anche per il quinto volume della storia della Diocesi i molteplici interventi, si organizzano intorno alla figura del vescovo in carica. A cominciare da Guido Tonetti che arriva a Cuneo nel 1957 da Messina portandosi dietro il titolo di “arcivescovo” e soprattutto “la fase più trionfante del secondo dopoguerra con l’illusione di una rinata cristianità”.
Lo coglie l’apertura del Vaticano II che Mons. Tonetti vive personalmente nelle varie sessioni romane. Insieme lo pone di fronte a una Chiesa che si apre al mondo in modo nuovo, di questo accoglie le voci e se ne fa carico nelle domande che suscita nello stesso mondo ecclesiale.
La prima parte del volume dà conto di questa realtà cogliendo l’eco delle novità conciliari nella Chiesa cuneese. Il rinnovamento liturgico e la messa “riformata” con il celebrante rivolto all’assemblea e l’uso dell’italiano, il rilancio dell’azione missionaria, l’estendersi dell’Azione Cattolica, un’attenzione più viva su un variegato ventaglio di impegni pastorali dal turismo alla famiglia al lavoro: sono le nove sfide che la Chiesa deve affrontare. Il mondo fa sentire il suo peso e richiede strumenti adeguati per essere testimone credibile del messaggio evangelico, non senza momenti di attrito e di contestazione che vengono anche dall’interno della Chiesa cuneese.
Proprio sulle persone si gioca la responsabilità di questa presenza attiva. Don Brondello nella pastorale del turismo, don Marino nel giornale, don Macagno nella catechesi, don Varco nella libreria e laici come Giovanni Prato nella scuola materna e i coniugi Delsignore nel Centro famiglia: alcuni dei tanti nomi che testimoniano la ricchezza di voci che rispondono alle sollecitazioni del mondo.
Il lungo episcopato di Mons. Aliprandi si sviluppa sul solco di queste spinte. Incrocia momenti drammatici della storia italiana. Vive l’apertura della comunità laica oltre i confini nazionali e in campo ecclesiale la crisi delle vocazioni. Sollecitazioni cui il Vescovo risponde con il suo carattere riservato, l’attenzione alla formazione spirituale e culturale di clero e credenti e uno sguardo realistico sui giorni presenti non alieno però dal sostegno alle energie che la Chiesa locale mette in campo.
Il sinodo diocesano, avviato nel 1995, fu l’ultimo atto della sua guida. Di nuovo un evento di riflessione per la Chiesa locale che il vescovo chiude con parole semplici ma in qualche modo aperte al futuro: “Usciti fuori da questa chiesa, noi siamo uomini e donne come gli altri. Ma siamo certi di essere guidati da Dio con amore. Questo dobbiamo sentire e far capire al monto attorno noi: un mondo triste, avvilito, sofferente, pieno di miseria, in continua rivolta. Ma sempre un mondo guardato da Dio con immenso amore!”.
Questa immagine di Chiesa è consegnata ai primi decenni del nuovo secolo col pensiero rivolto alla fusione delle diocesi di Cuneo e Fossano e alcuni interrogativi consegnati alla guida di altri tre vescovi.
1957-2017. Dal travaglio del Vaticano II alle prospettive del terzo millennio
a cura di Gian Michele Gazzola e Gino Musso
Primalpe
19 euro