Savigliano – Accusato di furto aggravato di 10 piantine di begonie, estratte da un’aiuola nei pressi dell’ospedale di Savigliano. Era il 16 novembre del 2018 quando l’uomo, il 79enne V.L., venne sorpreso da una consigliera comunale mentre caricava in auto le piantine. La donna si trovava in auto col marito e i due, complici i numerosi furti di fioriere che erano avvenuti in città nei mesi precedenti, notarono con stupore quanto stava avvenendo ed avvisarono gli agenti della Polizia Locale. L’uomo fu rintracciato facilmente perchè la donna fotografò il numero di targa dell’auto sulla quale V.L. aveva caricato le piantine.
Quando gli agenti si presentarono a casa sua, V.L. aveva già invasato le piantine e le aveva mese al coperto su un davanzale riparato da un telo trasparente.
“Ho preso le begonie – ha spiegato V.L. in una deposizione scritta letta in aula dall’avvocato Cristiana Sorasio – perchè erano a fine stagione e nelle aiuole esposte al freddo, sarebbero morte nel giro di poco tempo; pensavo di poterle salvare. Ho fatto il giardiniere per tanti anni e mi dispiaceva che morissero. Sono comunque disposto a risarcire il danno e a restituire le piantine”.
Ascoltato in aula anche il commissario della Polizia Locale che aveva eseguito il sopralluogo a casa di V.L., ha riferito che lo stesso pubblico ministero non aveva dato disposizioni di sequestro delle piantine, “è vero – ha riferito il commissario – che nel giro di qualche settimana quelle piantine sarebbero state estirpate e gettate via”. Al termine dell’istruttoria il pubblico ministero, dato atto di tutto, l’età dell’uomo e la sua incensuratezza, il valore irrisorio di quel furto, circa 20 euro per delle piantine che a quel punto della stagione non valevano però più niente, ha chiesto l’assoluzione. “È stato il capro espiatorio – ha detto il difensore – di una situazione, quella dei furti di fioriere, che a Saviglaino è avvertita con molto fastidio. Ma il caso del mio assistito era molto diverso. Lui cercava di salvarle quelle piantine”. Una richiesta unanime di assoluzione accolta dal giudice che ha assolto l’uomo perchè il fatto non costitutisce reato. Al termine dell’udienza c’è stato ancora il tempo per la consegna di una di quelle famose piantine di begonia al sindaco Giulio Ambroggio, presente al processo in qualità di teste della difesa.