Roccavione – Con l’accusa di possesso di stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale sono stati processati oggi al tribunale di Cuneo, P.C. e J.C. padre e figlio residenti a Roccavione.
Nella mattinata del 30 maggio 2019, i due che erano da tempo sospettati di spacciare sostanze stupefacenti, vennero fermati mentre si trovavano in auto con un conoscente che li stava accompagnando a casa: poco prima i militari avevano visto P.C. cedere della droga a un ragazzo che però non era più stato rintracciato. Quando i militari fermarono l’auto e chiesero agli occupanti di scendere, P.C. spinse uno dei militari e fuggì nel bosco. Ai due Carabinieri che lo inseguivano P.C. fece rotolare contro un tronco d’albero rallentandone la corsa e riuscendo a dileguarsi nel bosco. Venne arrestato alcuni giorni dopo in un bar di Roccavione. Anche il figlio J.C. aveva cercato di scappare dando una spallata a un carabiniere, ma fu immediatamente bloccato. A casa dei due erano stati trovati 90 grammi di hashish, oltre a un po’ di marijuana e cocaina, tre coltelli e attrezzatura per la confezione delle dosi.
Chiamato a rispondere di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale, l’accusa ha chiesto per P.C. una condanna a due anni e sei mesi. La difesa dell’uomo ha contestato sia l’accusa di spaccio, poichè non era stato visto lo scambio di droga e denaro, che la resistenza, in quanto P.C. non era stato visto lanciare il tronco contro i militari. Per J.C. l’accusa ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi per resistenza e detenzione di droga. La difesa del giovane ha invce chiesto l’assoluzione, non ritenendo computamente provato nessuno dei due reati.
Il giudice ha condannato P.C. a un anno di reclusione e 1.500 euro di multa e il figlio a sei mesi e quindici giorni solo per la resistenza a pubblico ufficiale, con pena sospesa.