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Domenica 22 dicembre 2024

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Matteo Pistolesi: “Portare la fascia di capitano del “mio” Cuneo è un onore”

Il nuovo capitano della Bam Acqua S.Bernardo Cuneo ritorna a Cuneo dopo 8 anni di esperienze in giro per l'Italia: “La mia storia è molto legata a questa città, per me è un motivo ulteriore per dare ancora qualcosa in più in campo”

La Guida - Matteo Pistolesi: “Portare la fascia di capitano del “mio” Cuneo è un onore”

Cuneo Dopo 8 anni di esperienza in giro per l’Italia, Matteo Pistolesi torna a vestire la maglia di quella società cuneese che lo ha visto crescere e ora gli affida la fascia da capitano. E Matteo torna a casa nel vero e proprio senso della parola, lui che, figlio dello storico general manager della Bre Banca Lannutti Marco Pistolesi.

Matteo è uno dei tanti atleti cresciuti nel vivaio cuneese fino ad arrivare in prima squadra, a metà della stagione 2012-2013. “Ho avuto la fortuna di crescere in un settore giovanile che in quegli anni era tra i 2-3 più importanti in Italia. Abbiamo vinto tanto, ma soprattutto siamo stati messi nelle condizioni di crescere sia tecnicamente che come persone” racconta.

Dopo tanti anni nelle giovanili del Cuneo, cosa significa portare la fascia di capitano?

È un onore. La mia storia famigliare è molto legata a Cuneo, per me è un motivo ulteriore per dare ancora qualcosa in più in campo.

Qual è il ricordo che ti emoziona di più? 

Sono cresciuto al palazzetto, seguendo spesso gli allenamenti quando accompagnavo mio papà e correndo in campo per giocare sul taraflex ad ogni fine partita, ho tantissimi ricordi che riguardano quel luogo, entrarci dopo tanti anni è stata un’emozione unica. Il ricordo più bello penso sia stata la partita contro la Lube Macerata, che ha permesso a Cuneo di arrivare in Final Four di Champions League conclusa al Golden set (ndr nel 2012-2013). Anche se il ricordo più divertente risale a molti anni prima quando, giocando con i miei amici durante una partita della seria A, abbiamo fatto finire un pallone in campo e l’arbitro ha dovuto sospendere la partita!

Quali sono gli obiettivi per il campionato che sta per iniziare?

Sarà un campionato diverso per via di tutta questa situazione, speriamo di poter giocare il prima possibile con il pubblico sugli spalti. Il campionato è di alto livello, le squadre sono attrezzate per fare bene, sicuramente sulla carta qualche squadra è più quotata, penso a Taranto, Siena, Castellana Grotte e Bergamo. Tanti addetti ai lavori reputano anche noi come una delle squadre meglio attrezzate, penso che questa cosa debba essere uno stimolo in più per fare il meglio possibile. L’obiettivo è quello di dare il massimo ogni giorno per crescere, dato che siamo una squadra nuova e cercare di recitare un ruolo da protagonisti in questo campionato.

Che tipo di capitano sarai? 

Cercherò di essere un capitano, ma direi più che altro un compagno di squadra, migliore possibile, disponibile con la squadra e desideroso di confrontarsi e migliorare, ho tanto attaccamento a questa maglia e questa cosa mi darà una spinta in più. Penso di aver avuto dei grandi capitani come compagni: cercherò di prendere il meglio da ognuno di loro, soprattutto da Orduna e Fox Fei”. 

Dopo uno stop così lungo quali sono le difficoltà più grosse per riprendere?

Sono stati mesi lunghissimi, il primo mese di lockdown l’ho trascorso a Piacenza nel mio appartamento, è stato davvero particolare, in casa da solo per più di un mese ho avuto modo di riflettere tanto su tantissime cose, penso sinceramente che mi sia servito sotto certi punti di vista. Riprendere dopo così tanti mesi non è stato semplice, bisognerà fare molta attenzione seguendo le regole che ci sono state date, sperando di poter giocare il più presto possibile con il pubblico.

Sei stato via da Cuneo per 8 anni. Come hai ritrovato la tua città e i suoi tifosi? 

Sono cambiato io e sono cambiate tante altre cose anche qui. Sicuramente Cuneo è, e sempre sarà, una piazza storica, ho una voglia pazzesca di cominciare a giocare cercando con tutta la squadra di portare questa città e questa società il più in alto possibile, dove meritano di stare.

Sara Comba

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