Cuneo – Trasmettevano falsi bollettini di pagamento alla società che commercializzava prodotti cosmetici e poi davano disdetta dell’ordine. In questo modo l’azienda prima spediva la merce, che risultava pagata, e poi riaccreditava i soldi ai clienti che nel frattempo avevano disdetto l’ordine. A escogitare la truffa due cuneesi, D. F. B. e M. T., che tra luglio e settembre 2012 riuscirono a sottrarre alla società F. L. P. I. con sede a Roma, che commercializza prodotti cosmetici a base di aloe vera, la cifra di 70.000 euro. I due, in qualità di incaricati delle vendite a domicilio per conto dell’azienda, avevano raccolto una serie di ordini e trasmesso falsi bollettini di pagamento alla società di Roma che aveva spedito la merce apparentemente acquistata. Con la successiva disdetta dell’ordine si facevano riaccreditare i soldi, che in realtà non erano stati pagati, sui conti correnti indicati nelle lettere di disdetta. Quando la società si è accorta che aveva restituito soldi a clienti che in realtà non avevano mai pagato, ha eseguito una serie di controlli, da cui è emerso che sui timbri delle quietanze di rimessa postale mancavano i due numeri finali che indicano il terminale che aveva eseguito l’operazione di pagamento. Per i due imputati l’accusa ha chiesto la condanna a nove mesi di reclusione e 300 euro di multa. Le difese, nel chiedere l’assoluzione, hanno invece sottolineato che in realtà si trattava di un falso grossolano, in quanto la società avrebbe dovuto controllare l’effettivo pagamento della merce prima di provvedere alla spedizione. Il giudice ha condannato i due a un anno e nove mesi di reclusione e 880 euro di multa, più una provvisionale immediatamente esecutiva di 15.000 euro in favore della società truffata.