Savigliano – A Savigliano molti lo conoscono come l’uomo che gira vestito in abiti, autentici, del ‘700. Al Tribunale di Cuneo però oggi Z.M. ha vestito i panni dell’imputato in un processo per violenza privata. L’8 marzo del 2019, si sarebbe piantato davanti alla ruota anteriore della bicicletta di E.B. impedendole di muoversi. La ragazza stava attraversando in bicicletta la zona pedonale di corso Roma quando aveva ricevuto una telefonata e si era fermata sul marciapiede per parlare. Z.M. l’avrebbe toccata al braccio per richiamare la sua attenzione e le avrebbe detto di scendere dalla bici perchè quella era zona pedonale. La ragazza gli aveva risposto che prima avrebbe finito la telefonata, ma lui si sarebbe piantanto davanti alla ruota anteriore dalla bici pretendendo che scendesse immediatamente dal veicolo, aggiungendo, stando a quanto riferito dalla parte offesa in aula, una frase poco elegante. A quel punto la ragazza gli avrebbe detto di spostarsi e così lui si è fatto da parte consentendole di scendere dalla bici e proseguire a piedi. Sarebbe potuta finire qui se non fosse che più tardi la donna è passata nuovamente in corso Roma con il fidanzato che, vedendo Z.M., gli ha chiesto spiegazioni della frase ingiuriosa pronunciata poco prima. L’uomo si è sentito minacciato dal tono del fidanzato e ha chiamato i carabinieri: pensava di essere la vittima di una minaccia e invece è stato denunciato per violenza privata. L’udienza è stata rinviata al 15 ottobre per ascoltare i testi della difesa e per la discussione.