Torino – In merito alla nota diffusa stamattina, giovedì 10 settembre, dall’Ufficio scolastico regionale (in cui il direttore generale Fabrizio Manca definisce “iniziativa tardiva e impropria” l’ordinanza di ieri del presidente della regione Cirio che impone alle scuole di misurare la temperatura e alle famiglie di autocertificare l’avvenuta rilevazione a casa), il presidente della Regione in una nota sottolinea che “da settimane chiede al governo che la febbre venga misurata a scuola e, da settimane, ripete che se non fossero intervenuti da Roma lo avrebbe fatto lui con un’ordinanza. Voleva già formalizzarlo un mese fa, ma l’Ufficio scolastico regionale ha chiesto alla Regione di attendere l’indicazione nazionale. Per rispetto istituzionale lui l’ha fatto, ma non accetta che ora si accusi la Regione di un ritardo, perché le linee guida nazionali sono arrivate solo alla fine di agosto”.
Cirio aggiunge che “per tutta l’estate i nostri dirigenti scolastici e i nostri sindaci hanno lavorato ininterrottamente per inventare soluzioni che nessuno aveva indicato loro. La Regione Piemonte ha anche stanziato 500.000 euro per aiutare le sue scuole a comprare termometri e termoscanner che sarebbe stato compito del ministero far avere ai territori. In un Paese normale la temperatura la rileverebbe la scuola all’ingresso, come stanno facendo da mesi gli uffici pubblici e le aziende”.