La Val Maira sta a guardare in questo romanzo che si snoda tra le sue cime e le sue borgate. Accoglie i personaggi come un luogo silenzioso che invita a scavare dentro. E qualche volta guardarsi allo specchio non è sempre leggero. Chi conosce la valle con facilità può identificare più di un luogo e ha la sensazione che quella storia non le appartenga, sia tutta di questi personaggi che vengono dalla città, che con ostinazione si sforzano di penetrare il paesaggio, ma devono arrendersi e portare con sé le immagini di scorci meravigliosi, di angoli dove il ritmo della vita è diverso. Questa alterità si legge nei primi pensieri di Chiara: “Credevo di trovare un paese vero, e non quattro case messe su, una accanto all’altra”. Un’impressione a fior di pelle all’arrivo che viene corretta lentamente con la scoperta di gente ospitale a cominciare da Pinin e Doris, che quasi la accolgono come una figlia vinte le prime resistenze. Poi i paesi e i paesaggi dalle frazioni di Celle Macra fino alla Rocca Provenzale, “dente affilato e minaccioso posto a difesa della valle”: luoghi dove è naturale capire “di voler ricominciare a vivere”. Ci hanno provato Simone e il suo amico Michele, ora misteriosamente scomparso. Chiara, la sorella, è arrivata per cercare di capire, specie quando se ne ritrova il cadavere sotto una cengia. Il mistero però non si tinge di nero. Salva il romanzo dalla deriva verso il thriller il costruirsi più che sui fatti sulle relazioni che i personaggi intrattengono. Ed è un intreccio non sempre immediatamente decifrabile, certamente però non torbido. Spesso anzi è percorso dall’amore sincero che lega Serena e Simone, Chiara e Simone, Michele e Serena. Eppure in tutte queste coppie, che hanno sempre in comune uno dei due componenti, c’è una frattura che fatica a sanarsi. Pesa sui personaggi un passato che non vuole essere dimenticato, tanto meno ricomporsi nel perdono. Sembra trattenuto nei ricordi quasi per spiegare ciò che ora si vive, queste relazioni che mai totalmente si aprono. Quando le carte si scoprono si capisce anche ciò che si lasciò sfuggire Simone “La verità è un pericolo”. La verità scava dentro, scarnifica e lascia Chiara con tutto il peso delle giornate trascorse. Solo il paesaggio della valle che finalmente si copre di neve torna a regalarle il suo magico silenzio e forse anche la pace.
Prima della neve
Claudio Coletta
Sellerio
pp. 182 euro 13