Dogliani – Un artigiano dall’animo delicato, un artista capace di dare forma e voce ad un semplice pezzo di legno, un uomo la cui sensibilità prendeva vita da quell’interiorità gentile che lo contraddistingueva. Così viene ricordato Valerio Gabutti, il “liutaio” autodidatta mancato stamattina mercoledì 26 agosto, all’età di 94 anni nella residenza “Anni Azzurri” di Biarella (era stato trasferito provvisoriamente in seguito all’incendio avvenuto nei giorni scorsi all’Ospedale Civico di Dogliani, dove era ospite da tempo). Valerio era nato a Cissone il 26 gennaio del 1926. Da ragazzo inizia a lavorare come apprendista garzone in una falegnameria dove impara quel mestiere che lo porterà a creare, da autodidatta e per diletto, una preziosa collezione composta da un centinaio di antichi strumenti musicali (ghironde, liuti, violini, chitarre e chi più ne ha più ne metta). Dopo essersi sposato si trasferisce a Dogliani dove apre una falegnameria tutta sua, mentre la moglie (mancata molti anni fa) gestisce una tabaccheria nel centro storico. Inizia a costruire tutti i mobili di casa sua e poi si dedica con grande abilità alla tornitura, cesellatura e miniatura in stile barocco, di quelli che inizialmente pensava fossero semplici prototipi. “Fummo noi del Museo Gabetti – ricorda il professor Giuseppe Martino – ad organizzare un incontro con dei professionisti per capire se i “suoi figli”, come lui li considerava, fossero oltre che belli anche in grado di essere suonati. Immensa fu la sua commozione quando ne udì per la prima volta il “vagito”. Quel talento innato, di cui madre natura lo aveva dotato, aveva preso corpo e completezza e da lì iniziammo ad organizzare i concerti di Musica Antica suonati con le sue “creature”. Alla prima mostra realizzata, Andrea Cillario si esibì nell’Adagio di Albinoni. Fu impressionante come nel silenzio assordante presente all’interno della Chiesa dei Battuti Bianchi, al termine della performance, si levò un applauso scrosciante che mandò in lacrime Valerio”. Tutti i martedì, giorno di mercato, quando abitava ancora a casa sua, la musicista tedesca Rike Rennerz, residente da tanti anni in Langa, era solita andarlo a trovare e mentre lei intonava melodie passando con l’archetto sui suoi liuti e violini, saliva nel liutaio un sentimento di commozione profonda. Domani sera, giovedì 27 agosto alle 20.30, dalla chiesa dei Battuti Bianchi dove lui restaurò l’antico organo e il campanile, sarà recitato in suo omaggio il rosario. I funerali saranno celebrati venerdì 28 agosto alle 10 dalla parrocchiale. Lascia i numerosi fratelli e sorelle e i nipoti.