Sono trascorsi quarant’anni da quel 16 agosto, quando a Danzica iniziarono i primi scioperi ai cantieri navali Lenin. Serpeggiava in tutto il Paese un profondo malcontento, sfociato in una coraggiosa e solidale sfida al potere da parte degli operai dell’intero Paese e nell’istituzione di quello che sarebbe diventato, di lì a poche settimane, il primo sindacato unitario e libero polacco, Solidarnosc.
L’Europa guardava con attenzione al nuovo movimento e al suo leader, Lech Walesa, tecnico elettricista ai cantieri, Premio Nobel per la pace nel 1983 e eletto democraticamente Presidente della Polonia dal 1990 al 1995.
Iniziarono cosi’ in Polonia i primi movimenti che porteranno, in meno di dieci anni, alla caduta del Muro di Berlino, con tutti gli sconvolgimenti e le ricadute politiche a livello europeo e mondiale che conosciamo ancora oggi.
La Polonia è entrata nell’Unione Europea nel 2004, ma il percorso verso la democrazia e lo stato di diritto sembra, purtroppo, ancora lungo. E’ questo il campanello d’allarme che oggi suona l’Unione Europea nei suoi confronti.