A metà Ottocento la borghesia si avvia a essere ovunque la classe più in vista della società scardinando il predominio dell’aristocrazia. In questo processo di trasformazione sociale si ridefiniscono anche nuovi valori, gusti e forme di comportamento.
Muovendo da questo presupposto il libro offre un’antologia delle regole di etichetta che alcune autrici a suo tempo misero per scritto: un compendio di buone maniere che oggi potrà anche sembrare fuori tempo, ma che rimane comunque una prospettiva curiosa da cui guardare alle trasformazioni del finire del XIX secolo.
A conferma dell’importanza di questo punto di vista sta la consistente mole di materiale prodotto in quegli anni su tale argomento. Un recente inventario conta più di 186 “galatei” pubblicati in un centinaio di anni con una tiratura che arriva alle duemila copie per tanti titoli e molte ristampe.
Sono norme di comportamento per lo più rivolte alle donne per imparare a comportarsi nell’ambiente domestico, durante i viaggi e nelle loro uscite in società in occasioni di banchetti, feste di beneficenza, cortei o qualsiasi altra manifestazione in cui occorra sottolineare la propria posizione.
Non si tratta, dicono le curatrici, di uno strumento di scalata sociale. La borghesia ha ormai consapevolezza della sua posizione privilegiata. Non ha bisogno di reiterare atteggiamenti di scontro. Anzi osservando i riti del proprio vivere in comunità detta leggi per rendere armoniche le relazioni interne al gruppo e creare un nuovo modello comportamentale che sostituisca quello ormai desueto dell’aristocrazia ottocentesca.
Allo stesso tempo un copione così formalizzato consente di diversificarsi, di sentirsi parte della cosiddetta “gente per bene” prendendo le distanze da classi meno raffinate senza per questo entrare in conflitto con esse. Lo sguardo è infatti più paternalistico, orientato alla beneficenza come ulteriore elemento distintivo a livello sociale.
Privilegiando gli interventi più leggeri, finanche ironici e divertenti, il libro intende smentire il preconcetto della “trattatistica comportamentale vista come restrizione delle libertà individuali”. Le curatrici sottolineano anzi come queste stesse regole così rigide garantiscano alle “utenti” dei riferimenti sicuri per non incappare in imbarazzanti errori che potrebbero intaccare la propria immagine.
Le leggi della cortesia
A. Paternoster, F. Saltamacchia
(a cura di) Interlinea
160 pagine
12 euro