L’Unione Europea ha risposto immediatamente alla richiesta di aiuto del Libano, colpito il 4 agosto scorso da una violenta esplosione che ha causato la morte di più di 150 persone e distrutto le case a 300.000 libanesi. Una catastrofe purtroppo annunciata, il cui prezzo, oltre a quello umano, si aggira fra i 3 e i 5 miliardi di dollari.
Una Conferenza della comunità internazionale e dei donatori ha già stanziato 250 milioni, con la promessa di raccogliere fondi ben più consistenti nelle prossime settimane.
L’Unione Europea, oltre a stanziare 30 milioni di euro per l’emergenza, ha attivato, attraverso i suoi Stati membri, il meccanismo europeo di protezione civile, con l’invio di 100 pompieri altamente qualificati, con veicoli, cani ed attrezzature adeguate alla ricerca e al salvataggio nelle zone urbane nonché di 250 soccorritori tra medici ed esperti chimici. Infine, l’UE ha attivato il sistema Copernicus di mappatura satellitare per identificare l’ampiezza dei danni. E i danni sono veramente enormi e non solo nelle infrastrutture della città ma anche nell’animo del popolo libanese.