Alle 8.45 del mattino un aereo statunitense sganciò la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, ponendo in tal modo fine alla seconda guerra mondiale.
Accanto al sollievo popolare per la fine di un conflitto sanguinoso e devastante, durato più di cinque anni, è apparsa immediatamente la consapevolezza della potenza distruttrice, immediata e a lungo termine, degli ordigni atomici.
Hiroshima e Nagasaki hanno segnato in tal modo una svolta fondamentale nella storia non solo delle relazioni internazionali ma anche in quella delle relazioni umane, dando inizio cosi’ all’era atomica e avviando una lunga e pericolosa strategia della deterrenza nucleare.
A inizio 2019, il numero di testate nucleari in circolazione ammontava a circa 14.000, detenute da Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord ; circa il 93% appartengono a Russia e Stati Uniti. In Europa, gli unici Paesi a possedere l’atomica sono Francia e Gran Bretagna, con rispettivamente 300 e 215 ordigni.
Una data quindi da non dimenticare, affinché il futuro della pace possa essere difeso con il dialogo e lontano dalla minaccia nucleare.