Ricco di umanità nascosta il popolo delle ore buie è un delicato brulicare di umanità nascosta il piccolo libro di Patrizia Longo “L’orologio della notte”. Muove da una situazione di cui tutti hanno fatto esperienza: non riuscire a riprendere il sonno quando di notte ci si è svegliati per svariati spesso incomprensibili motivi. Inutile arrovellarsi: i pensieri sono in agguato e con loro nuovi interminabili minuti di veglia.
L’alternativa proposta è “visitare” con la mente tutte quelle persone, per lo più sconosciute, che in questi stessi momenti stanno lavorando o comunque sono costretti a stare svegli. Sembra un gioco ozioso, ma nei capitoli, scanditi dalle ore della notte, affiorano a decine a condividere la nottata insonne.
Emergono letteralmente dal buio, è il caso di dirlo, accompagnati tutte da un “forse” che è la parola più ricorrente in queste pagine. Qui non sottolinea l’incertezza, ma la probabilità. Introduce un esempio invitando il lettore a fare altrettanto riempiendo di volti questo “viaggio” nella notte. Ognuno parla di lavoro o di divertimento, di dolore o di attesa, di fatica o di soccorso. Hanno in comune le sfumature del quotidiano vivere che Patrizia Longo consiglia di raccogliere e offrire in forma di preghiera. È come se nel popolo della notte, una volta tanto composto solo in minima parte da giovani perduti nello sballo, si riflettesse un’umanità ricca di sentimenti e di valori vissuti inconsapevolmente nelle varie attività.
Niente morale da quattro soldi tanto meno fede spicciola. La preghiera proposta è fatta anzitutto di pensiero, di un accorgersi che altri stanno camminando poco lontano da noi spesso con le stesse nostre fatiche. È chiaro che non è una ricetta contro l’insonnia, ma soltanto un consiglio per sentirsi meglio, in armonia con tante altre persone. E forse anche il riposo sarà un sereno annunciatore di un giorno più sereno.
L’orologio della notte
di Patrizia Longo
Primalpe
8 euro