Ma davvero esiste una società che non fa nulla per le donne e che non si scandalizza se non hanno libertà di esprimersi, di sentirsi appagate e libere?
Sembra proprio di sì e Amy Witting la più celebre scrittrice australiana del secolo scorso lo racconta in un bel romanzo scritto in uno stile intimo e diretto, quasi un diario personale senza fronzoli e senza abbellire i momdenti difficili. Un romanzo che va dritto al cuore e che fa riflettere sui rapporti con la madre ma anche con una società estremamente dura e maschilista.
Il decimo compleanno di Isobel si avvicina e lei sogna regali e amore in una famiglia rigida con una madre che non sa che cosa significa l’affetto. Solo i libri l’aiutano ma deve leggere di nascosto perché sua madre crede che non sia un’attività adatta a una bambina, che dovrebbe limitarsi a riordinare la casa e a preparare la cena. Isobel cresce alimentando la sua passione segreta di notte, alla luce di candela. Finché, a sedici anni, la sua vita non cambia radicalmente, quando è costretta a lasciare tutto, cercarsi un lavoro e una nuova sistemazione. È la prima volta che Isobel si scontra con il mondo. E pensa di non saperlo fare. Il cattivo rapporto tra madre e figlia che ha sa sempre condiziona profondamente il suo percorso di vita si ribalta nella giovane che fatica a sentirsi accettata in una società di uomini. Ma la letteratura come spesso capita fa il miracolo: piano piano le parole di Byron, Auden e Dostoevskij fanno breccia nelle sue insicurezze e le insegnano il coraggio di dire quello che pensa. Di far valere la propria opinione senza nascondere la cultura che si è costruita negli anni con le sue letture. Imparerà a sopravvivere, comprenderà che non si può stare soli al mondo e che esistono persone che hanno i suoi stessi interessi e che la faranno sentire viva e importante.
La lettrice testarda
di Amy Witting
Garzanti
16 euro